Si è conclusa con un grande successo di pubblico la prima edizione del River’s Food Festival, l’evento che si è svolto da venerdì a domenica nell’area del lido Po di Boretto. La manifestazione ha voluto rappresentare un connubio tra cibo e fiume, con la valorizzazione delle produzioni agricole di qualità (a partire dalla celebre cipolla borettana), in un vasto programma che ha compreso anche appuntamenti culturali, musicali e dibattiti.
Moltissimi sono stati i visitatori che in questi tre giorni hanno visitato gli stand dei circa 50 espositori dell’agroalimentare, e alcuni eventi hanno fatto registrare dei veri e propri “boom”: su tutti, gli show cooking dello chef Simone Rugiati e della food blogger Chiara Maci (volti noti della televisione), oltre alla dimostrazione delle “rezdore” borettesi che si sono impegnate a tirare la sfoglia e fare i cappelletti, fino allo spettacolo comico della compagnia dialettale “I Legnanesi” con centinaia di spettatori, senza dimenticare il tradizionale show pirotecnico.
Il River’s Food Festival è nato dalla volontà di mettere a sistema due eventi tipici dell’estate borettese – la Notte Bianca e la Fiera di settembre – con l’organizzazione di un’unica kermesse che sia in grado di riproporsi nel tempo e che esordisce proprio nell’anno di Expo dove, di recente, la cipolla borettana e le altre tipicità della bassa sono state ospitate all’interno della piazzetta riservata alla Regione Emilia Romagna.
Soddisfatto il sindaco Massimo Gazza, che ha speso parole d’elogio per la riuscita della manifestazione. “A settembre dello scorso anno iniziammo a riflettere sull’opportunità rappresentata da Expo e, pur nella consapevolezza che i visitatori da Milano difficilmente sarebbero arrivati a Boretto, abbiamo voluto dare un segnale: Expo doveva rappresentare per noi un cambio di mentalità, uno stimolo a superare le consuetudini, o meglio andare a riprendere quelle vecchie. E siamo arrivati alla conclusione che un paese come il nostro non poteva che raccontare di acque e prodotti della terra. Con l’intento di aprire i confini del nostro comune e uscire dalla periferia obbligata del margine territoriale, abbiamo scelto di far ruotare il nostro attorno alla cipolla, caso unico di un prodotto che porta il nome di un paese. Con il passare del tempo il programma è stato scritto a più mani, con il contributo di giunta e consiglieri comunali, associazioni, imprenditori, dipendenti comunali. Un vero progetto di comunità, che neppure il maltempo ha fermato. Mi passano per la mente tante immagini, ma di alcune il fermo immagine è più lungo: lo straordinario lavoro delle scuole, l’impegno dei ragazzi, l’entusiasmo della nostra gente. Grazie di cuore a tutti”.