La Festa della Beata Vergine del Castello di Fiorano, trecentenaria sagra dell’8 Settembre, le cui prime notizie risalgono al 1639, inizia quando è ancora buio. Alle 5 la comunità si stringe attorno al parroco Don Giuseppe Albicini per la Messa prima, quella dei Fioranesi, partecipata da più di 300 persone, cui segue alle 6 quella celebrata da Don Fabio Bellentani del Vicariato Pedemontana.
Alle 7 si rinnova la Messa dei Sassolesi, celebrata da Don Giovanni Rossi, mentre alle 8 giunge da Parma il vescovo Mons. Enrico Solmi, modenese, cui seguono, alle 9 e alle 10 le Messe celebrate dai sacerdoti fioranesi Don Guido Bennati e Don Gaetano Frigeri. Sempre alle 10, per chi ha difficoltà salire al Santuario, viene celebrata la Messa anche in chiesa parrocchiale. Alle 11 conclude le Messe della mattina don Italo Colombini.
Nel pomeriggio alle ore 17,30 le funzioni religiose collettive riprendono con la Messa celebrata da Mons. Giacomo Morandi, vicario generale della diocesi e già sacerdote a Fiorano, alla presenza delle autorità civili. Segue la processione solenne per le vie del centro e alle 20.30 l’ultima Messa celebrata da Mons. Giuseppe Verucchi, arcivescovo emerito di Ravenna-Cervia e già parroco di Fiorano.
Per tutta la giornata, quando non sono in corso le celebrazioni delle Messe e fino al conclusivo spettacolo pirotecnico, con i fuochi artificiali sparati nel suggestivo scenario collinare, è possibile attraversare la sala degli ex voto e salire davanti al dipinto della Beata Vergine del Castello, solennemente incoronata insieme al Bambino Gesù, mentre ai suoi piedi il soldato spagnolo ricorda il Miracolo del fuoco del 1558, in seguito al quale iniziò la devozione verso l’immagine quattrocentesca. Fu però come ringraziamento per essere stati tutti preservati dalla peste del 1630 che si avviò la costruzione del Santuario, voluto dal duca Francesco I rivolto verso il Palazzo Ducale di Sassuolo, delizia estense. Fu soltanto nel 1889, in seguito all’epidemia di colera del 1858, dalla quale ancora una volta Fiorano fu preservato, che l’edificio fu concluso e la sua cupola ridipinta dal pittore fioranese Adeodato Malatesta. Nel 1989 il Santuario è stato insignito della dignità di Basilica Minore, negli ultimi anni è stata riqualificata la piazza, dedicata a San Giovanni Paolo II e conclusa nel Parco della Rimembranza da una statua bronzea a lui dedicata.
Attorno al Santuario la Parrocchia ha organizzato la pesca di beneficenza, la vendita di ricordini e oggetti religiosi, il bar-ristoro, banchi di oggetti e libri usati. Nei sotterranei della canonica è possibile acquistare prodotti del commercio equo-solidale. Alla sera si esibiscono la Banda Flos Frugi e gruppi musicali giovanili.
Nel centro del paese ci saranno i banchi ambulanti, il luna park in Piazza Salvo D’Acquisto, la Mostra Regionale di Hobbistica e Collezionismo nel Palazzo Astoria, organizzata dal Gruppo Hobbystica Pedemontana. Al Circolo Nuraghe, nella sede di Villa Cuoghi in Via Gramsci, si può visitare la mostra ‘Sguardi di donna’, con opere di Giovanna Facchini, Barbara Ruffaldi e Claudia Pini. Alla Casa dell’Arte Vittorio Guastalla l’Associazione Arte e Cultura ha allestito una mostra collettiva.