Non c’è pace per la Bassa modenese. Il vento e la grandine di sabato scorso stanno mettendo in ginocchio le imprese agricole dell’Area Nord, causando gravissimi danni alle produzioni, non solo nel breve periodo.
«Gli agricoltori della Bassa – spiega Eugenia Bergamaschi, presidente di Confagricoltura Modena –, ancora alle prese con la ricostruzione post sisma di abitazioni e capannoni, sono stati colpiti da un altro evento straordinario, che mette a dura prova la sopravvivenza delle loro imprese. Per intensità, dimensione dei chicchi e durata, la grandinata di sabato scorso ha causato danni ad oggi difficilmente calcolabili sule produzioni di pere, uva, mele e soia. Ancora ieri, a 24 ore dalla grandinata, i fossi erano pieni di grandine. Non solo. Sono stati colpiti anche gli impianti anti grandine, si sono rotte le reti e diversi pali sono stati divelti dal peso della grandine. Per chi lavora nei campi della Bassa, ed in particolare nelle zone di Finale Emilia e San Felice, è stato un brutto colpo, l’ennesimo. Parlando con gli agricoltori della Bassa è palpabile la percezione di paura quando cambia il tempo: i fenomeni atmosferici stanno diventando sempre più terrificanti».
Nelle aree interessate è forte la presenza di giovani impegnati in agricoltura, a partire da Enrico Paradisi, presidente di Giovani di Confagricoltura Anga: «Non sono solo i danni alle produzioni che ci preoccupano – spiega Paradisi –, ma le lesioni che hanno subito le piante. In questi giorni cercheremo di fare la conta dei danni subiti, perché l’incognita è soprattutto sulla produzione 2016-2017. La Bassa è ricca di giovani agricoltori, speriamo non perdano l’entusiasmo e la passione che li contraddistinguono».