The American Journal of Gastroenterology – Nature, prestigiosa rivista internazionale di gastroenterologia, ha recentemente pubblicato un articolo scritto da ricercatori delle due aziende sanitarie pubbliche della provincia, sull’efficacia dello screening del colon-retto.
L’articolo è uno dei primissimi lavori a livello internazionale che dimostra che lo screening del colon-retto porta alla diminuzione di nuovi casi di cancro, oltre alla già dimostrata riduzione dei decessi dovuti a questo tumore. Infatti lo screening permette di individuare delle lesioni, gli adenomi, che non sono cancri, ma possono diventarlo con il passare degli anni. Gli adenomi possono essere rimossi facilmente durante l’esame endoscopico.
Fino ad oggi la riduzione dei cancri era stata ipotizzata per lo screening del colon-retto con sangue occulto fecale, ma mai dimostrata nella pratica.
Per la prima volta (ed esclusivamente con dati reggiani) uno studio di grandi dimensioni e basato sull’osservazione di quanto è avvenuto in tutta la popolazione della provincia è stato in grado di mostrare una riduzione dei nuovi casi di cancro con lo screening basato sul test del sangue occulto fecale.
Solo grazie a un programma di screening organizzato nei minimi particolari, dall’invito alla popolazione, all’effettuazione del test del sangue occulto, dalle colonscopie ai trattamenti è stato possibile raggiungere questo risultato: tutta la popolazione dai 50 ai 69 anni è invitata regolarmente ogni 2 anni, l’adesione all’invito è fra le più alte d’Italia (64%), così come quella alla colonscopia (92%).
Tutto ciò ha portato, a soli 8 anni dall’attivazione del programma di screening, a una riduzione della mortalità per cancro del colon retto nella popolazione reggiana di circa il 30% e una riduzione del 10% dei nuovi casi di cancro.
Questi dati dimostrano l’efficacia di un programma di salute pubblica ben organizzato a livello regionale e soprattutto reggiano.