Tre progetti realizzati da altrettante Ong, nate sul territorio emiliano-romagnolo, sono al centro delle prossime giornate in Piazzetta dell’Emilia-Romagna dedicate alla cooperazione internazionale. Il 25 e 26 agosto, il Cefa (Comitato europeo per la formazione e l’agricoltura) presenta “Olivo”, un progetto per la promozione e tutela dell’oliva autoctona “Picciolina” (Picoline marocaine) realizzato nella zona della Tadla Azilal, una regione al centro del Marocco, senza sbocchi sul mare storicamente povera e dedita all’agricoltura. Del progetto fanno parte sette cooperative locali per un totale di circa 300 coltivatori, oltre 1500 persone, con 1.300 ettari di bacino agricolo. Alla base del progetto realizzato da Cefa in Marocco c’è l’idea di accompagnare l’agricoltore durante l’intera filiera produttiva, dalla formazione alla certificazione e commercializzazione. Sono 1.300 alberi che saranno oggetto di certificazione, il miglior modo di proteggere il prodotto olio, derivante da un’oliva autoctona, da possibili sciacallaggi economici. In queste zone arrivano i mercanti di aree più ricche per comprare le olive e i contadini di solito gliele svendono per guadagnare in fretta, non capendone a pieno il valore. Con il progetto di Cefa i contadini stanno maturando la consapevolezza che è molto più redditizio (attualmente il frantoio lavora 80-100 tonnellate di olive al giorno) produrre olio anziché cederle ai grossisti imparando a programmare la campagna produttiva. Cuore del progetto è l’organizzazione di un Centro Servizi (GIE) a disposizione delle cooperative con diversi obiettivi tra i quali la formazione agricola; il e il contoterzismo con la presa in prestito dei macchinari (trattore, pettine oscillante, strumenti per il trattamento antiparassitario, ecc.) per lavorare gli olivi. Nell’occasione Cefa proporrà al pubblico di Expo un laboratorio del gusto a cura di Marcello Scoccia (dell’Associazione nazionale assaggiatori Oli di Oliva Anaoo).
Il programma della piazzetta dell’Emilia-Romagna dedicato alla cooperazione allo sviluppo prosegue giovedì 27 agosto con Parmaalimenta che metterà in evidenza la specializzazione del territorio di Parma nell’ambito della cooperazione internazionale presentando il progetto Maison Parma, un’impresa agroalimentare per la lotta alla povertà in Burundi.
Il Centro Maison Parma e le sue attività saranno raccontati grazie ad un video realizzato da un professionista burundese che sarà riprodotto nell’arco di tutta la giornata. A fare da cornice al video un’installazione in plexiglass composta da foto di Maison Parma e dei suoi protagonisti. L’installazione è stata ideata dagli architetti Federica Guareschi e Lorenzo Giuffredi, progettisti del Centro in Burundi. Come colonna sonora, un documento audio nato dalla collaborazione tra la compagnia teatrale Anticorpi Teatri e il musicista burundese Bobona. Il tutto per mostrare ad Expo quello che il territorio di Parma sta portando avanti da diversi anni in Burundi. La trasmissione delle proprie competenze in ambito agroalimentare ad un centro attivo e funzionante nel cuore dell’Africa che, giorno dopo giorno, raggiunge risultati concreti nell’ambito della sicurezza alimentare. Si tratta di un innovativo progetto di cooperazione internazionale per la lotta alla povertà. Non offre assistenza ma permette la trasmissione di competenze. Maison Parma infatti opera a sostegno dello sviluppo economico degli agricoltori burundesi e li supporta in tutte le fasi della filiera, (produzione, trasformazione, conservazione, commercializzazione). Le filiere attivate ad oggi sono quelle del riso, della manioca e dell’ortofrutta con l’obiettivo di una produzione di prodotti locali di qualità, che abbiano un prezzo giusto sia per il produttore che per il consumatore.
Le giornate dedicate alla cooperazione in Piazzetta dell’Emilia–Romagna infine si concludono venerdì 28 agosto con Gvc (Gruppo di volontariato civile) che presenterà Eco de Femmes, il progetto di cooperazione internazionale diper dare voce alle donne della Tunisia più povera. Durante la giornata sarà possibile avere maggiori informazioni inerenti all’impegno di Gvc e della Regione Emilia Romagna in Tunisia, attraverso un estratto dell’omonimo documentario di Carlotta Piccinini prodotto dalla ong bolognese e realizzato da Elenfant che continua a riscuotere successi e ad essere incluso in importanti rassegne ed eventi. Inoltre verrà allestito un set fotografico partecipato dalla fotografa Malì Erotico attraverso il quale i visitatori potranno far sentire la propria voce e prestare i propri volti per nutrire l’eco di una nuova economia, i diritti e l’autonomia delle donne tunisine. Eco de Femmes è più di un progetto: è un’alleanza tra persone e collettività, una collaborazione tra le due sponde del Mediterraneo perdar voce alle donne e accompagnarle nel loro cammino di emancipazione sociale ed economica, attraverso la creazione e la promozione di una economia sociale, solidale e al femminile.