La quiete d’agosto delle città non si respira sui treni e nelle stazioni…e non possiamo permetterci di abbassare il livello di attenzione soprattutto per quanto concerne la sicurezza di lavoratori e viaggiatori.
In Regione, nonostante i treni usati abitualmente dai pendolari pressochè deserti, i Capitreno continuano a doversi scontrare con l’aggressività e le minacce di gang di balordi.
La situazione nelle stazioni non è tanto diversa, un esempio è Bologna: messa a nuovo con il restyling del Sottopassaggio 2 e l’aggiunta di scale mobili ai binari (finalmente!!!), è più che mai invasa da aggressivi gruppi di facchini abusivi che si scagliano contro utenti, ferrovieri e guardie giurate; un sottopassaggio rimesso a nuovo dove il personale ferroviario viene impropriamente utilizzato a guardia proprio delle nuove scale mobili per paura di sabotaggi da parte degli abusivi; una stazione trafficata e sempre più moderna dove la Polizia Ferroviaria chiede l’aiuto degli utenti per contrastare reati e azioni illecite; una stazione dove le fontanelle sono state chiuse da RFI e Grandi Stazioni poichè indecorose e utilizzate in maniera impropria; una stazione dove agli utenti viene estorto denaro da questuanti presso le self service ferroviarie, i bagni pubblici, i distributori di bibite. Più che una moderna stazione, Bologna si presenta come un caotico suk.
Continua l’esasperazione dei viaggiatori per le spesso pessime condizioni di viaggio (climatizzazione guasta e ritardi) soprattutto sui treni TPER. Un esempio emblematico sono gli obsoleti e inadeguati “Gigetto” della Modena-Sassuolo. E nella calura estiva il pensiero non può che volare verso le vetture ghiacciate dei treni regionali di Trenitalia nel prossimo inverno.
Ma i problemi non riguardano solo il comfort e la sicurezza dei materiali rotabili, le criticità sono anche e soprattutto sulla rete FER: una rete dove l’implementazione tecnologica SCMT non è sufficiente a garantire la sicurezza finchè non verranno eliminati i 323 passaggi a livello sui 350 km di rete (!!!).
Per evitare di gestire in futuro i problemi evidenziati in condizioni drammaticamete emergenziali, la priorità deve essere data oltre che al rinnovo del materiale rotabile – per garantire maggiore comfort, efficienza e sicurezza – all’adeguamento della rete ferroviaria e delle stazioni FER. Contrariamente il rischio sarebbe di far correre delle Ferrari su dei tratturi; per scongiurare ciò bisogna gestire al meglio il periodo di transizione dal vecchio (in scadenza nel 2016) al nuovo contratto di servizio (dal 2018).
Ci rivolgiamo all’Assessore regionale Raffaele Donini: come imprimere una svolta a questa situazione affinchè ci sia un cambiamento vero?
Come sindacato siamo pronti a questa sfida e chiediamo all’Assessore un produttivo confronto tra istituzioni, sindacato, cittadini, nello spirito del Patto per il Lavoro sottoscritto in Regione.
(FILT CGIL Emilia Romagna)