Prosegue il complesso lavoro di restauro e recupero della Certosa di Bologna: negli ultimi dodici mesi tre nuovi cantieri hanno interessato il Campo degli Ospedali, il Chiostro VIII e la Sala Ellittica, all’interno della parte monumentale del cimitero. Gli interventi hanno interessato tre monumenti: il grandioso Monumento Ossario ai partigiani caduti (scheda 1 in allegato); la Cappellina dedicata ai Caduti in Russia della Seconda Guerra Mondiale (scheda 2); la tomba Accursi (scheda 3). L’investimento complessivo è stato di circa 37.500 euro, che è stato coperto con i proventi ottenuti dalla riconcessione a nuove famiglie delle tombe antiche abbandonate o decadute. I lavori si sono svolti sotto la curatela dell’Istituzione Bologna Musei – Museo civico del Risorgimento, del Settore Lavori Pubblici del Comune di Bologna e di Bologna Servizi Cimiteriali, con la vigilanza delle competenti Soprintendenze. Con un intervento della durata di circa un mese, sono stati riportati alle cromie originali, oltre che integrati in alcune parti mancanti e consolidati, il gruppo scultoreo posto al centro della vasca e la statua della “Partigiana” collocata lungo la parete interna del grandioso sacrario dei caduti partigiani. Un sistema elettronico antipiccione è stato installato sulla statua stessa e lungo tutto il bordo superiore del monumento. Il sacrario, collocato al centro del Campo degli Ospedali e visibile anche da grande distanza, fu voluto dal sindaco Giuseppe Dozza, che ne affidò la realizzazione all’architetto Piero Bottoni, esponente di spicco del Razionalismo italiano, il quale, interpellato su come intendesse realizzare l’opera, rispose «andando sotto terra con i morti».
Il restauro della Cappellina dei Caduti in Russia della Seconda Guerra Mondiale, della durata di circa due mesi, ha previsto la pulitura di tutte le superfici e la rimozione delle piante infestanti che, insieme alle infiltrazioni d’acqua piovana, avevano provocato forti danni. Collocato nel Chiostro VIII, del monumento si hanno scarse notizie: l’unica informazione che abbiamo riguarda la cessione di un’area per cripta a uso di Cappellina per i Caduti avvenuta nel 1952, termine post quem per la datazione dell’opera. Più lungo e complesso l’intervento sulla tomba Accursi, che versava in pessimo stato di conservazione a causa del crollo del soffitto avvenuto nel 2004. I lavori, che si sono svolti nell’arco di sei mesi, hanno previsto il ripristino della copertura, la pulitura dei rilievi in stucco e l’integrazione di lacune e fessurazioni. Le sculture sono state ripulite, le parti distaccate consolidate e ricollocate nelle posizioni originarie.
Durante il restauro è stato possibile comprendere i diversi metodi con cui lo scultore ha eseguito l’opera. Tra questi uno degli aspetti più curiosi è l’uso per le mani di calchi eseguiti direttamente dal vero, come dimostra la mano che la figura di sinistra appoggia sulla schiena del busto: dopo la pulitura si sono notate le rughe e le increspature della pelle. Realizzato dallo scultore Vincenzo Testoni verso il 1833, il monumento è collocato nella Sala Ellittica, suggestivo spazio di collegamento tra l’area ottocentesca e quella del Novecento. L’intervento sulla tomba Accursi è stato reso possibile attraverso la decadenza della vecchia concessione, poiché dalle ricerche anagrafiche la famiglia è risultata estinta. Il raffinato monumento è ora disponibile per una nuova famiglia che lo potrà utilizzare attraverso una concessione di 90 anni, rinnovabile.
Parte dei proventi della nuova concessione verranno riutilizzati obbligatoriamente per futuri restauri.