A Vignola nei giorni scorsi un capriolo, cresciuto in cattività, è entrato nell’area verde di un’abitazione privata, aggredendo una coppia di residenti che hanno dovuto ricorrere alle medicazioni del pronto soccorso dell’ospedale di Baggiovara a causa di alcune ferite, non gravi, provocate dalle corna dell’animale. I due cittadini sono stati dimessi in giornata. L’animale è stato catturato, dopo diversi tentativi e appostamenti, dai volontari del Centro fauna selvatica Il Pettirosso, intervenuti sul posto insieme alla Polizia municipale di Vignola.
Si trattava sicuramente di capriolo cresciuto in cattività perché, come spiega Piero Milani, responsabile del Centro, «il capriolo selvatico non è assolutamente pericoloso per l’uomo, anzi è molto timoroso e tende a scappare, ma quelli allevati in cattività, cioè imprintati, possono diventarlo soprattutto in questo periodo, quando i maschi si fronteggiano per il predominio sulle femmine. Evidentemente il capriolo in questione, che in pratica non sa non più di essere un capriolo, ha visto nell’uomo un rivale, cosa che a un capriolo selvatico non potrebbe mai accadere».
Come spiegano i volontari, l’animale molto probabilmente era stato prelevato da piccolo e allevato illegalmente (si tratta di un comportamento punito penalmente), forse anche in buona fede pensando di fare la cosa giusta. Poi dopo un anno, raggiunta la maturità sessuale, il proprietario si è trovato a dover affrontare un animale aggressivo e impossibile da continuare a gestire in casa; così lo ha liberato creando un pericolo pure per gli altri.
Ora l’animale è ospite del Centro fauna selvatica Il Pettirosso in via Nonantolana 1217 e non potrà più esser liberato anche perché le direttive regionali vietano l’introduzione nell’ambiente di animali fortemente imprintati.
Il Centro opera sulla base di una convezione con la Provincia di Modena per il recupero e il salvataggio della fauna selvatica.
Per le segnalazioni e richieste di intervento sono attivi 24 ore su 24 alcuni numeri telefonici: 339 8183676-339 3535192 oppure è possibile chiamare anche il servizio 118.