Garantire entro dicembre almeno il 90% delle prestazioni di primo livello nei tempi fissati dalla Regione, entro 30 giorni per le prime visite e 60 giorni per la diagnostica. 1.850 mila euro di investimenti per l’aumento dell’offerta di visite ed esami, anche attraverso nuove assunzioni. Ambulatori aperti tutto il giorno, tutti i giorni. Modalità di prenotazione, pagamento e disdetta ancora più semplici. Blocco della libera professione nel caso non siano garantiti i tempi di attesa indicati dalla Regione. Un responsabile unico, interaziendale, per i tempi di attesa a Bologna. Sono questi i punti principali del piano delle aziende sanitarie bolognesi per la riduzione delle liste di attesa.
Il piano, che sarà oggetto di uno specifica delibera in attuazione delle indicazioni regionali, è stato presentato stamane da Luca Bianciardi, Anselmo Campagna, Angelo Fioritti, direttori sanitari, rispettivamente, dell’Istituto Ortopedico Rizzoli, dell’Azienda Ospedaliero-Universitaria di Bologna, dell’Azienda Usl di Bologna.
Il Responsabile unico per i tempi di attesa
Le Aziende sanitarie bolognesi hanno già nominato il Responsabile unico per i tempi di attesa, che accentrerà le funzioni di maggior rilievo per il governo cittadino delle liste di attesa. Al Responsabile è affidata, tra l’altro, la gestione esclusiva e la modifica delle agende di prenotazione, il monitoraggio dei tempi di attesa e l’eventuale blocco della libera professione.
L’incarico è stato affidato ad Adalgisa Protonotari, medico in staff alla Direzione generale della Azienda Usl di Bologna, una lunga esperienza in organizzazione dei servizi ospedalieri e progettazione e gestione dei sistemi di programmazione e controllo. Protonotari coordina il Comitato di Programma Interaziendale per la Specialistica, composto dai direttori sanitari delle tre Aziende, dal direttore del Distretto di Bologna, da un rappresentante dei Medici di Medicina Generale, e da professionisti delle tre Aziende.
Il Comitato, già al lavoro, monitora costantemente l’andamento dei tempi e delle liste di attesa a Bologna, interviene con provvedimenti urgenti, pianifica i progetti riorganizzativi e verifica gli effetti delle azioni intraprese.
Più prestazioni a disposizione dei cittadini, 7 giorni su 7
L’aumento dell’offerta di visite specialistiche ed esami diagnostici sarà garantito attraverso l’incremento delle attività ambulatoriali tanto negli ospedali che nel territorio, con apertura dei punti di erogazione per tutto il giorno, anche tutti i giorni, e l’acquisto di prestazioni aggiuntive dal privato accreditato (ad esempio RMN, TAC, ecografie e visite specialistiche particolarmente richieste). Le Aziende hanno già messo a disposizione di questi obiettivi 1.850 mila euro (1 milione dell’Azienda Usl di Bologna, 850.000 mila euro da parte dell’Azienda Ospedaliero-Universitaria), che saranno utilizzati in parte anche per l’assunzione di medici, tecnici e infermieri necessari a sostenere l’incremento della offerta.
Per facilitare l’accesso diretto, cioè senza prenotazione, ai prelievi di sangue, oggi già disponibile in almeno un punto prelievi di ciascun Distretto dell’area metropolitana, sarà attivato un secondo punto a Bologna.
Il piano prevede anche una progressiva revisione della distribuzione dei punti di erogazione delle prestazioni, in particolare per quelle a minore complessità tecnologica e a maggiore richiesta, in maniera da offrirle il più vicino possibile ai luoghi di vita dei cittadini.
A supporto dell’incremento dell’offerta di visite ed esami specialistici le Aziende introdurranno forme di overbooking dinamico, modellato sulle singole prestazioni, tenendo conto delle mancate disdette che toccano punte percentuali significative per alcune prestazioni specialistiche (12,9% per la visita gastroenterologica, 20,5% per la visita endocrinologica).
Un impegno particolare sarà dedicato al recupero della mobilità extraregionale per esami di diagnostica strumentale pesante, come RMN e TAC.
Prenotazioni, pagamenti e disdette, ancora più semplici
Il piano prevede il consolidamento del sistema multicanale di prenotazione, pagamento e disdetta delle prestazioni specialistiche, per il quale le Aziende di Bologna hanno già introdotto, nel corso degli ultimi anni, una serie di innovazioni per migliorarne l’efficacia e avvicinarlo ai bisogni dei cittadini. Nel territorio metropolitano bolognese è possibile, oggi, prenotare, modificare e disdire gli appuntamenti presso 136 sportelli, ai quali si aggiungono altri 200 punti, tra Farmacie e Parafarmacie. Per il 90% delle prestazioni è possibile effettuare le stesse operazioni telefonicamente al numero verde 800 884 888 e, via web, con il sistema CUPWEB.IT. Presso la rete degli sportelli e CUPWEB è possibile, inoltre, pagare il ticket, così come alle casse di Coop Adriatica, Coop Reno e ai Bancomat di Unicredit.
Nel 2014 il sistema multicanale ha effettuato oltre 2 milioni e 870 mila prenotazioni (+ 0,8% rispetto al 2013), eseguito 1 milione e 250 mila operazioni di incasso del ticket (+ 3% rispetto al 2013) e gestito 661 mila disdette (+ 5% rispetto al 2013).
All’atto della prenotazione allo sportello, al cittadino viene consegnato un promemoria. Il piano prevede l’estensione del promemoria anche per le prenotazioni effettuate telefonicamente e online.
Sarà esteso, inoltre, il recall telefonico per le prestazioni più critiche, che si associerà all’invio degli sms, già attivo per alcune prestazioni di diagnostica ad alta complessità (141 mila sms inviati nel 2014).
Nei prossimi mesi le Aziende lanceranno una campagna di comunicazione dedicata all’accesso alle prestazioni specialistiche, con informazioni sulle modalità di prenotazione, pagamento e disdetta. Dal 1° gennaio del prossimo anno, infatti, tutti i cittadini che non disdetteranno la prenotazione, compresi gli esenti, dovranno comunque pagare il ticket relativo in caso di mancata presentazione all’esame o alla visita specialistica.
Miglioramento dell’appropriatezza delle prescrizioni e della presa in carico
Sul versante dell’appropriatezza delle prescrizioni il piano prevede azioni a sostegno di un maggior raccordo tra medici prescrittori ed erogatori, anche attraverso percorsi formativi, in modo da rafforzare la comunità professionale e metterla sempre più in grado di integrare semplificazione dell’accesso, discussione clinica, completamento dell’inquadramento diagnostico, assicurando sempre la necessaria continuità di presa in carico, cura ed assistenza.
Le Aziende si impegnano a rafforzare i meccanismi di differenziazione tra prenotazione di prestazioni di primo e secondo livello, con presa in carico e prenotazione diretta per il secondo livello, e a consolidare i Percorsi diagnostico terapeutico assistenziali già attivi, ad esempio quello per lo scompenso cardiaco, e quelli dedicati ai pazienti con patologie croniche (come broncopneumopatia cronico ostruttiva e malattie reumatologiche).