Un ecografo che facilita le prime valutazioni dei pazienti in Pronto Soccorso è stato acquisito grazie alla iniziativa di solidarietà organizzata dagli stessi operatori del reparto.
Il Mylab Touch della Ditta Esaote, con spiccate caratteristiche di maneggevolezza, consentirà al personale infermieristico del Triage del Santa Maria Nuova di effettuare in piena autonomia ecografie della vescica per sospetto globo vescicale (ritenzione di urina in vescica), mentre negli ambulatori di emergenza aiuterà i professionisti a rilevare l’accesso venoso nei casi più difficili, riducendo al paziente il disagio dato dall’essere sottoposto a più di un tentativo.
La cifra di 16mila euro è stata raccolta nel corso degli ultimi due anni da infermieri e operatori socio sanitari attraverso il generoso contributo della ditta reggiana Speroni S.P.A., del Lions Club Sant’Ilario d’Enza e l’organizzazione di sei serate di pinnacolo generosamente ospitate al centro sociale/ricreativo “Buco Magico”. Molti privati cittadini, inoltre, si sono distinti per generosità, avendo offerto doni enogastronomici e oggettistica da destinare come premio ai vincitori dei tornei di carte.
Questa mattina erano presenti alla consegna della donazione Antonella Messori, Direttore generale della Azienda ospedaliera, Marina Iemmi Direttore della Direzione Professioni Sanitarie, Anna Maria Ferrari e Ivana Spaggiari, rispettivamente Direttore e Coordinatore del Pronto Soccorso. Insieme alla équipe del PS, sono stati ringraziati personalmente Giulio Bertaccini, Presidente Lions Club Val D’Enza, e Brenno Speroni, titolare della Speroni s.p.a.
Anna Maria Ferrari ha sottolineato “la grande partecipazione con la quale la cittadinanza ha aderito alle iniziative di raccolta fondi”.
Parole di soddisfazione e apprezzamento sono state espresse dal Direttore generale che ha commentato: “Questa donazione valorizza il lavoro sempre più qualificato della équipe del PS del Santa Maria Nuova, costantemente impegnata ad affrontare emergenze da tutta la provincia, facendo fronte a un numero crescente di accessi, non sempre appropriati, e ad aspettative che non è sempre agevole soddisfare. L’utilizzo dell’ecografo, inoltre, mette in luce lo sviluppo delle competenze infermieristiche, con un grado crescente di autonomia nell’esercizio della professione”.