Giancarlo-Muzzarelli-4«Il nostro obiettivo è quello di approvare il bilancio 2015 entro il 30 settembre, come previsto dal recente decreto Enti locali che ha eliminato, su sollecitazione delle Province, l’obbligo della pluriennalità del bilancio che impediva di fatto la sua approvazione visto i pesanti tagli previsti nel 2016 e 2017. Intanto partiamo con le verifiche sul piano sedi per eliminare tutti gli affitti degli uffici a carico dell’ente».

Lo ha sottolineato Gian Carlo Muzzarelli, presidente della Provincia di Modena, nel corso del Consiglio provinciale di giovedì 30 luglio che ha approvato l’iter per l’approvazione del bilancio.

Tuttavia, ha rilevato Muzzarelli, restano i nodi che solo il Governo può risolvere: il passaggio dei 55 dipendenti del Fermi ancora in carico alla Provincia, con una spesa annua di 2,5 milioni di euro, al fine di per completare il processo di statizzazione avviato nel 2007; il passaggio dei dipendenti e delle funzioni dei Centri per l’impiego e quello della Polizia provinciale, ancora in carico alla Provincia.

«Se riusciremo ad approvarlo – ha aggiunto Muzzarelli – sarà comunque un bilancio difficile perché condizionato dai tagli e dai ritardi del Governo sul passaggio delle competenze allo Stato previste, peraltro, dalla legge Delrio, mentre la Regione Emilia-Romagna ha avviato il processo di riordino con la nuova legge approvata nei giorni scorsi garantendo, fin dall’inizio dell’anno, la copertura relativa alle proprie funzioni».

La Provincia nel 2015 ha subito un taglio di 27 milioni di euro «mantenendo però – sottolinea Muzzarelli – tutte le competenze e senza il previsto passaggio dei dipendenti ad altri enti. Con il bilancio, comunque, la Provincia avrà qualche margine in più per programmare una serie di interventi in particolare sulla viabilità e l’edilizia scolastica, superando l’attuale fase di difficoltà conseguente all’esercizio provvisorio».

Nel corso del Consiglio, inoltre, Muzzarelli ha comunicato anche che l’approvazione del bilancio sarà accompagnata dall’avvio delle verifiche con l’obiettivo di ospitare tutti i dipendenti che rimarranno alla Provincia in tre sedi di proprietà (viale Martiri della Libertà, via Barozzi e via Saragozza) eliminando tutti gli affitti degli uffici, in particolare quelli dell’area Lavori pubblici, attualmente al Direzionale 70, mentre gli uffici del servizio Agricoltura in via Scaglia diventeranno di competenza della Regione.

 

Dipendenti del Fermi, Muzzarelli al Governo: “serve intervento urgente, così non può continuare”

«Non possiamo continuare a gestire e a sostenere i costi del personale del Fermi che non è più collegato con le nuove funzioni della Provincia. Con responsabilità garantiremo il regolare avvio dell’anno scolastico ma il Governo deve risolvere questo problema». E’ questo, in sintesi, il contenuto della lettera che Gian Carlo Muzzarelli, presidente della Provincia ha inviato al presidente del Consiglio Renzi e al ministro Madia, a proposito della situazione dei 55 dipendenti tra docenti e personale tecnico, amministrativo e ausiliario dell’istituto Fermi, tuttora dipendenti della Provincia.

«Vogliamo evitare – afferma Muzzarelli – di essere costretti, applicando le norme nazionali, a dichiarare in sovrannumero i 55 dipendenti dell’istituto Fermi ancora in carico alla Provincia. Vista l’attuale situazione finanziaria dell’ente, per scongiurare che ciò avvenga, il Governo deve intervenire».

La situazione dell’ente è stata illustrata nel corso di un incontro che si è svolto giovedì 30 luglio per informare il dirigente scolastico dell’istituto Maria Cristina Zanti su come la Provincia si stia impegnando per risolvere la situazione anche attraverso l’azione sul Governo dei parlamentari modenesi.

Come conferma, infatti, la deputata Manuela Ghizzoni «stiamo da tempo pressando il Governo affinché intervenga per risolvere questa situazione, alcuni passi avanti ci sono stati ma non è ancora sufficiente. Occorre  salvaguardare un patrimonio  professionale importante che opera all’interno di un istituto storico per tutto il territorio modenese».

Come prevede la legge, la messa in sovrannumero aprirebbe la procedura per la mobilità al fine di collocare i dipendenti presso altri enti o istituti, per Muzzarelli un’ipotesi da evitare ma che solo il Governo può scongiurare.

«Nessuno perderà il posto – aggiunge Muzzarelli – e continueremo a corrispondere gli stipendi, tuttavia non possiamo permetterci di continuare a sostenere una spesa di oltre due milioni e mezzo di euro all’anno, quanto costano alla Provincia i dipendenti, quando non abbiamo le risorse per le manutenzioni scolastiche o per chiudere le buche sulla viabilità provinciale».

Il problema del Fermi fa parte di un pacchetto di richieste al Governo da parte della Provincia per garantire il corretto funzionamento dell’ente, dopo i pesanti tagli alle risorse decisi con la legge di Stabilità, senza una conseguente riduzione delle competenze e passaggio del personale ad altri enti: oltre al Fermi, le richieste riguardano il passaggio dei dipendenti dei Centri per l’impiego e quelli della Polizia provinciale.