Il Sassuolo si è dimenticato di Sassuolo città e dei sassolesi?
Credo che questa sia una domanda legittima, (e condivisa da molti) per un tifoso neroverde radicale e radicato, dopo essere stato giocatore ed allenatore del Sassuolo ed anche, per qualche anno, Assessore allo sport del Comune.
E’ un inizio di stagione un poco “chiuso”:
raduno blindato e non a Sassuolo, partenza alla chetichella per il primo ritiro di Malles (dove per altro molti tifosi sono stati presenti anche a rischio di code stradali chilometriche);
partenza ancora più riservata per il secondo ritiro di Carpineti.
Poi una situazione incomprensibile: l’Amministrazione Comunale ha proposto su iniziativa spinta dai tifosi organizzati, di promuovere una serata per conferire la cittadinanza onoraria di Sassuolo a Francesco Manganelli e Alberto Pomini, veterani e colonne dei recenti successi del Sassuolo.
Da Milano nessuna risposta.
Qualcuno dice: bando al provincialismo e ai sentimentalismi di altri tempi; la serie A è tutt’altra cosa!
Abbiamo uno stadio gioiello per accoglienza e tecnologie, la fila delle televisioni nazionali ed internazionali, tanti giocatori neroverdi in nazionale con prospettive eccellenti, che cosa c’entra la sassolesità?
C’entra si, perché la prima casa del Sassuolo e quindi la sua “famiglia” è qui o no?
Presidente Squinzi mi scusi se La disturbo: Lei che è stato, è e sarà il primo artefice di questa splendida avventura; Lei che con Sassuolo ha avuto sempre rapporti profondi e sentiti, come ha dimostrato anche nei giorni scorsi con la partecipazione accorata ad un evento luttuoso:
faccia in modo che non vada avanti ulteriormente questo scollamento tra Sassuolo e la sua squadra del cuore.
La casa neroverde è qui sotto il Campanone.
(Il tifoso Giorgio Barbieri)