Cosa pensano gli italiani dei dirigibili? Può essere una valida alternativa di trasporto nel futuro? I progressi di uno studio nell’ambito del progetto europeo MAAT (Multibody Advanced Airship for Transport – Dirigibile avanzato multi-corpo da trasporto), coordinato dal prof. Antonio Dumas del Dipartimento di Scienze e Metodi dell’Ingegneria di Unimore, per la realizzazione di un sistema non convenzionale di trasporto mediante dirigibili, ha suggerito la realizzazione di un’indagine su larga scala, estesa al territorio italiano, unica nel suo genere e davvero originale, che si è proposta di indagare gli atteggiamenti nei confronti di questo sistema di trasporto innovativo, ancora sconosciuto al pubblico.
L’indagine, realizzata sotto la supervisione scientifica dei proff. Dino Giovanni e Loris Vezzali, psicologi sociali del Dipartimento di Educazione e Scienze Umane di Unimore, aveva l’obiettivo di conoscere le opinioni e gli atteggiamenti della popolazione italiana in relazione a un sistema di trasporto aereo, quale quello del dirigibile, alimentato mediante energia fotovoltaica, che è l’alternativa avanzata dai ricercatori impegnati nel progetto MAAT.
Obiettivi dell’indagine
Molteplici gli ambiti indagati, volti ad accertare il livello di conoscenza di cosa sia un dirigibile, gli atteggiamenti (e il pregiudizio eventuale) nei confronti sia del dirigibile tradizionale, sia di questo dirigibile moderno, la percezione del rischio attribuito a questo sistema di trasporto aereo, tenuto conto anche del viaggio in navetta per salire e scendere, i vantaggi/svantaggi rispetto agli aerei di linea, il suo valore ecologico e di rispetto ambientale, le intenzioni di avvalersi di questo mezzo di trasporto. Inoltre, si è cercato di capire cosa le persone pensino dell’uso del dirigibile in due campi diversi: trasporto pubblico e trasporto delle merci.
Come è stata condotta l’indagine
Complessivamente è stata sondata l’opinione di 2.858 intervistati. Di questi 2.003 erano italiani di età superiore ai 16 anni distribuiti tra nord, centro e sud Italia, intervistati con il metodo CATI (interviste telefoniche effettuate con l’ausilio del computer); 855 erano invece studenti universitari di materie sia scientifiche sia umanistiche, espressione di quattro università campione: Genova e Unimore per il nord, Roma per il centro e Catania per il sud. Agli studenti è stato somministrato, invece, un questionario compilato alla presenza dei ricercatori, le cui domande erano comunque identiche a quelle delle interviste telefoniche.
Anzitutto si sono indagati gli atteggiamenti verso il dirigibile tradizionale. Si è ipotizzato che le persone si basino fortemente su quanto già sanno (cioè sulle proprie rappresentazioni mentali e sociali) per formulare il loro atteggiamento anche verso il nuovo mezzo.
Questo nuovo dirigibile veniva illustrato verbalmente nelle interviste telefoniche, mentre agli studenti veniva proiettata una clip (di quelle del dirigibile MAAT disponibili su internet) che mostrava un passeggero e le fasi iniziali di un viaggio: entrata nella navetta, sua salita e aggancio al dirigibile, partenza di quest’ultimo.
I risultati
La grande maggioranza dei partecipanti è a conoscenza di cosa sia un dirigibile, anche se è notevole il gap di conoscenza tra i diversi gradi di formazione scolastica. Un terzo circa lo ritiene un sistema di trasporto relativamente poco sicuro, tanto che solo circa metà del campione ritiene possa essere usato per il trasporto pubblico e si dichiara disponibile ad utilizzarlo, percentuale che scende a circa 1 su 3 tra i non studenti.
“Gli atteggiamenti – spiegano i docenti Unimore proff. Dino Giovannini e Loris Vezzali – cambiano sensibilmente, e per certi aspetti in modo anche consistente, quando si consideri il nuovo dirigibile progettato dai 12 partner europei coordinati dai ricercatori Unimore”.
Il fatto che il nuovo dirigibile sia mosso da energia “pulita” è valutato in maniera positiva da oltre il 95% del campione. La possibilità di ridurre l’inquinamento dell’aria trasportando merci sui dirigibili, con motori elettrici, invece che su gomma, è valutato molto positivamente dal 93,7/% degli studenti e dal 66,8% della popolazione.
“Un notevole numero di intervistati – spiegano Dino Giovannini e Loris Vezzali di Unimore – lo ritengono, in definitiva, un mezzo adatto per il trasporto merci, superando anche le diffuse perplessità nutrite nei confronti del dirigibile tradizionale”.
Un aspetto rilevante emerso dall’indagine è che, nonostante le persone fossero restie a considerare il dirigibile tradizionale come sistema di trasporto pubblico, l’apertura verso il nuovo dirigibile è notevole: lo utilizzerebbe per viaggiare il 60% degli intervistati (64% popolazione in generale e 56% degli studenti universitari). In particolare, oltre il 75% valuta positivamente la sicurezza del nuovo mezzo, che era il limite maggiore attribuito al dirigibile tradizionale. Inoltre, circa 3 partecipanti su 4 valutano positivamente la sua velocità di 200 Km/h e oltre 9 intervistati su 10 ritengono il comfort del nuovo mezzo, oltre che la possibilità di imbarcarsi anche in luoghi cittadini accessibili, un aspetto che lo rende appetibile, tanto che il 79% degli universitari e il 68% dei non studenti considererebbe la possibilità di fare una crociera a bordo del nuovo dirigibile, come si fa sulle navi.
Relativamente all’universo degli studenti universitari va osservato che complessivamente coloro che mostrano una maggiore accoglienza verso il dirigibile moderno sono le femmine rispetto ai maschi, gli studenti della facoltà umanistiche rispetto a quelle scientifiche e coloro non hanno mai fatto esperienza di volo rispetto a chi ha già volato.
“Il dirigibile MAAT, in definitiva, – concludono i professori Dino Giovannini e Loris Vezzali di Unimore – si presenta all’opinione pubblica come una valida alternativa ecologica per il trasporto merci e come mezzo che mostra notevoli elementi di sicurezza per i viaggi. Le risposte dei 2.858 intervistati confermano un’accoglienza verso il nuovo mezzo di trasporto del tutto inattesa”.
Il rapporto di ricerca, realizzato con 128 slides in PowerPoint, e dunque di facile e immediata lettura, è disponibile sul sito www.unimore.it cliccando sulla notizia. Sempre allo stesso indirizzo è disponibile anche una versione ridotta in inglese del rapporto di ricerca.