“La serrata dei commercianti pakistani della zona universitaria contro le ordinanze comunali e gli scioperi di pochi giorni fa dei dipendenti della grande distribuzione organizzata (Coop e Carrefour, per intenderci) contro l’estensione degli orari commerciali dei loro supermercati in centro, sono le due facce della stessa medaglia. L’Amministrazione comunale con una mano si aggrazia la scelta fatta dai giganti della grande distribuzione, quasi elogiando la loro scelta di rimanere aperti h 24, scimmiottando ciò che avviene a New York, Tokyo e Londra, ma senza considerare che Bologna non è né Tokyo né New York! Ciò naturalmente a discapito dei diritti dei lavoratori che operano nel settore della Gdo. Come lo sono le ordinanze restrittive ad personam che dovrebbero fungere da deterrente all’abuso di alcol solo in quella zona: anche questo senza tener conto delle implicazioni occupazionali. La zona universitaria oggi è costellata di Incoop o di Carrefour Exspress che si trovano a pochi passi dalla zona ‘incriminata’. Ecco perché invitiamo l’Amministrazione comunale ad aprire un tavolo di confronto con tutti gli attori sociali territoriali per confrontarsi non solo per una regolamentazione unica di ciò che può essere venduto/somministrato dagli esercenti, ma principalmente sul tema degli orari delle aperture dei vari esercenti”.