All’atto del suo insediamento nel giugno 2014 al vertice dell’Agenzia della Entrate, la Dott/sa Orlandi aveva parlato di sterzata gestionale, in quanto la stessa Agenzia si era allontanata dalla mission iniziale e quindi non più adeguata alle mutate esigenza della società italiana ed europea.
Poco clamore, niente blitz sempre fini a se stessi e con poco gettito, più intelligence.
In questo periodo l’Agenzia delle Entrate è scossa da un pericoloso terremoto strutturale prodotto dalla nota sentenza della Consulta, la 37/ 2015.
La decadenza di circa 800 dirigenti, incaricati senza le normali procedure concorsuali, non è una cosa da poco e da sottovalutare.
Stiamo assistendo ad importanti confronti teorici/ pratici sulla stampa specializzata, ma bisogna riconoscere che la via è effettivamente stretta.
Il sottosegretario all’economia Zanetti con molta chiarezza e competenza ha invitato gli interlocutori a non considerare l’Agenzia come un azienda, in risposta a chi teorizza la solita sanatoria di marca italica.
I poteri assegnati all’Agenzia richiedono equilibrio e competenza.
Maurizio Leo profondo conoscitore dell’ambiente ha invitato ad una soluzione che non penalizzi le professionalità interne e che la selezione sia trasparente tenuto conto della mission assegnata all’Agenzia delle Entrate .
Non di secondaria importanza l’obiettivo del maggior gettito atteso dalla lotta alla evasione ed alla elusione fiscale, aggiungiamo noi il vero gettito derivante dagli accertamenti sostanziali.
Anche la Dott/sa Orlandi è intervenuta sostenendo che senza merito e competenze l’Agenzia perde di qualità.
Il Governo ha deciso per l’inserimento di una norma specifica all’interno del Decreto Legge sugli Enti Locali…….speriamo che le mele vadano bene con le pere .
Una soluzione provvisoria, ma equilibrata va trovata, per dare certezza ai lavoratori ma anche per mettere fine all’assalto alla
“ diligenza “ che ha caratterizzato gli ultimi anni, attraverso cordate interne tipo “ catena di
Sant ‘ Antonio” .
Accanto alla soluzione per dirigenti , in sede di discussione ed approvazione dei Decreti Legislativi sulla delega fiscale, un passaggio sulla organizzazione agenziale andrebbe fatta.
L’Agenzia delle Entrate , modificando il suo assetto iniziale, negli ultimi anni , si è allontanata dal territorio chiudendosi tra quattro mura, con prolisse strutture provinciali e con svuotamento delle strutture zonali, sedi dove si formavono funzionari e dirigenti ….sul campo .
L’organizzazione Agenziale deve ritrovare il contatto con il territorio così come prevede, ad esempio, l’organizzazione della Guardia di Finanza che statisticamente ci conforta con importanti risultati quanti/qualitativi.
Forse è il caso di rimprendere la previsione dei Consigli Tributari locali per rafforzare la presenza dei Comuni nel processo di lotta alla evasione fiscale.
Un ultima questione riguarda la convenzione con Il Ministero dell’Economia in applicazione di una norma del 1999.
L’ultima convenzione è scaduta nel dicembre 2013.
L’ultimo segnale della presenza del Ministro è contenuto in una Circolare dell’Agenzia , datata Agosto 2014 , dove si richiama l’indirizzo dello stesso Ministro per il conseguimento degli
“ obiettivi “.
Si naviga a vista e per di più in un mare periglioso e tutto ricade sui sacrifici degli operatori dell’Agenzia.
(Mario Cardone, Segretario Provinciale PSI Modena)