Con l’ordinanza 20 dell’8 Maggio 2015 del Commissario Bonaccini sono state modificate le condizioni di aiuto alla popolazione dell’Emilia Romagna coinvolta dagli eventi sismici del 20 – 29 Maggio 2012.
Nei fatti, con l’ordinanza 20, sono state ridotti i Contributi per l’Autonoma Sistemazione (CAS) ed è stata introdotta una modalità perentoria per l’uscita dai Moduli Abitativi Provvisori (MAP).
Come organizzazioni sindacali abbiamo immediatamente espresso alla gestione commissariale la nostra contrarietà ai contenuti dell’ordinanza per due ragioni:
– vengono generate iniquità insostenibili dalla popolazione
– si produce una cesura con le modalità di gestione condivisa con la gestione commissariale precedente, che avevano permesso di affrontare il trauma sociale prodotto dal sisma e le difficoltà della ricostruzione con una coesione utile ad evitare, nella maggior parte dei casi, le tensioni e le distorsioni che si erano presentate in altri eventi analoghi succeduti nel tempo nel paese.
Nell’incontro che si è tenuto ieri presso la sede della Regione Emilia Romagna la gestione commissariale ha dichiarato la volontà di modificare l’ordinanza 20 entro la fine del mese di Luglio, migliorando i contributi dei CAS ed individuando misure di uscita dai MAP utili ad evitare situazioni traumatiche.
La Regione ha dichiarato inoltre che in queste settimane è impegnata a mappare con i sindaci dei comuni coinvolti dal sisma tutte le situazioni di difficoltà e criticità ancora in essere, in modo da produrre le modifiche più appropriate all’ordinanza 20 entro la fine di Luglio.
Come organizzazioni sindacali abbiamo ribadito che è necessario ripristinare condizioni di equità per chi è impegnato nella ricostruzione, “stanando” chi fa il furbo sul terremoto e/o i pochi che pensano o a pensato di utilizzare i CAS come integrazione del reddito.
Riteniamo che chi è costretto a pagare un affitto, magari in un appartamento non soggetto a canone concordato, in attesa della ricostruzione, non debba essere penalizzato, ma il contributo deve corrispondere alle spese effettivamente sostenute dentro un parametro di equità.
Così come per chi è ancora nei Map, l’uscita deve essere accompagnata in modo concordato e condiviso con gli strumenti economici e di diritto a disposizione, compreso la possibilità di accedere ad un sostegno per l’affitto.
Siamo convinti, dal 21 Maggio 2012, che solo un’azione costante, condivisa, partecipata, sia l’unica strada possibile per ridare la dignità che meritano ai territori e cittadini colpiti dal terremoto.
Non ci interessa soffiare sul fuoco del disagio e cavalcare il malessere, o coprire i pochi che fanno i furbi, vogliamo, anzi pretendiamo, riposte concrete, eque e socialmente sostenibili.
(p. Cgil Emilia Romagna, Antonio Mattioli – p. Cgil Modena, Tania Scacchetti)