Quasi 600 delegati partecipano venerdì 26 giugno alla Conferenza d’Organizzazione della Cgil di Modena presso il Forum Monzani.
“Contrattare per includere, partecipare per contare – Cambia il lavoro, cambia la Cgil” sono le parole d’ordine del documento di indirizzo alla base delle conferenze territoriali che si stanno svolgendo in tutti i territori e che culmineranno nella conferenza nazionale del 17-18 settembre all’Auditorium Parco della Musica a Roma.
A 7 anni dall’ultimo appuntamento organizzativo, la Cgil ragiona sul proprio stato di salute e sui cambiamenti necessari per rispondere sempre meglio alle esigenze del mondo del lavoro e alle sfide della crisi, per integrare tutela collettiva e individuale, realizzare una contrattazione inclusiva di tutte le forme di lavoro presenti in azienda.

I lavori della Conferenza di organizzazione si aprono alle ore 9 di venerdì 26 giugno al Forum Monzani (via Aristotele 33). Alle 9.30 è prevista la relazione del segretario generale Tania Scacchetti e a seguire il dibattito. Dopo la pausa pranzo, i lavori riprendono nel pomeriggio con il proseguimento del dibattito e le conclusioni di Nino Baseotto segretario organizzativo Cgil nazionale previste intorno alle ore 17.

A fronte dei cambiamenti che hanno investito il mondo del lavoro negli ultimi anni e alla crisi economica che ancora non cessa i suoi effetti, la Cgil (il più antico sindacato nel Paese) può contare su 130.807 iscritti (al 31.12.2014), di cui il 52% pensionati, con una forte crescita degli iscritti fra i disoccupati (pari al 9%), e un 11% di iscritti tra i lavoratori stranieri.
La Cgil di Modena è stata impegnata dal 2008 ad oggi nella gestione di migliaia di crisi aziendali, difendendo i diritti delle persone e i posti di lavoro, con decine e decine di accordi sugli ammortizzatori sociali e l’attivazione dei contratti di solidarietà.
Qualche altro dato sull’attività Cgil: 80.000 le pratiche svolte nel 2014 dal patronato Inca, Area Diritti ed ex Centro Lavoratori stranieri (pensioni, assegni familiari, disoccupazioni, permessi soggiorno, ecc…), 125.000 le pratiche del Caaf Cgil per dichiarazioni dei Redditi, Unico, Isee, Red, successioni, contratti per lavoro domestico, ecc…
Anche a Modena si assumono le rilevanze del documento nazionale, con attenzione alla contrattazione inclusiva, a democrazia e partecipazione, allo spostamento delle risorse dal livello centrale ai territori. In particolare, a sostegno della contrattazione inclusiva è stato avviato – fra i primi in Italia – il Progetto Spartaco, che ha finora coinvolto 50 delegati di vari settori che dovranno rappresentare in loco tutti i lavoratori, dai dipendenti diretti, a quelli degli appalti, agli interinali, alle collaborazioni, ecc…
La formazione è certamente il fiore all’occhiello della Cgil di Modena per parlare soprattutto ai giovani: un investimento di 150.000 euro annui rivolti alla formazione dei delegati sindacali e dei pensionati volontari, per un totale di oltre 9.300 ore di formazione rivolte a 134 delegati e 87 funzionari.
Su democrazia e partecipazione, l’obbiettivo di questa Conferenza d’Organizzazione è di allargare il coinvolgimento di delegati e iscritti nelle scelte dell’organizzazione, di far eleggere tutti i futuri organismi dirigenti da platee composte dalla maggioranza di delegati in produzione e pensionati. Da Modena saranno 13 i delegati che, al termine dei lavori il 26 giugno, saranno eletti alla Conferenza nazionale di settembre a Roma.

Riduzione delle burocrazie, snellimento delle strutture sindacali (a cominciare dal livello nazionale), semplificazione e ringiovanimento, sono fra le parole dell’ordine delle linee organizzative per i prossimi anni, a cui si aggiunge l’impegno per un maggior radicamento nei luoghi di lavoro e fra i giovani (anche a fronte di un arretramento nel 2014 di iscritti fra gli attivi), il rafforzamento della lotta al precariato e le battaglie per il lavoro per i giovani.
Il cambiamento organizzativo è per la Cgil un cambiamento deciso dall’organizzazione e non indotto da scelte altrui: deve servire per rafforzare il valore dell’azione contrattuale e per affermare nuove solidarietà.
Deve servire a rispondere alla crisi di rappresentanza rilanciando il ruolo del sindacato, oggi determinante per contrastare provvedimenti come il Jobs Act, la Riforma Fornero, la legge di Stabilità, che rischiano di aumentare le fratture e le lacerazioni fra le generazioni e accentuare il peggioramento della condizione sociale. Fra le proposte della Cgil, anche un nuovo Statuto dei Diritti delle Lavoratrici e dei Lavoratori.