Telefonate esca per chiedere informazioni e aver un contatto presso il pastificio preso di mira poi l’ordine di svariati chili di cappelletti pagati con un apparente regolare assegno bancario risultato poi smarrito. In questo modo due astuti truffatori emiliani con una sfilza di precedenti specifici hanno raggirato un’azienda reggiana acquistando una partita di cappelletti per un importo di circa 1.000 euro che hanno inteso saldare con assegno postale poi risultato smarrito e per questo non esigibile. Un colpo che potrebbe essere la punta di un iceberg di una più ampio giro di truffe compiute in altri pastifici tra Reggio Emilia, Modena e Parma su cui ora si stanno concentrando le indagini dei Carabinieri della Stazione di Guastalla che hanno operato la denuncia dei 2 truffatori.
I militari di Guastalla, infatti, a conclusione delle relative indagini, con l’accusa di concorso in truffa e ricettazione hanno denunciato alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Reggio Emilia un 46enne di Reggio Emilia ed un 66enne di Bologna che è riuscito a raggirare il pastificio reggiano impossessandosi di 35 chilogrammi di cappelletti per un valore di un migliaio di euro. Secondo la ricostruzione investigativa dei Carabinieri l’uomo attraverso alcune telefonate esca spacciandosi per un responsabile di un’associazione sportiva otteneva un primo contatto con cui intavolare, per conto e per nome dell’ignara associazione, una trattativa per l’acquisto di 35 chili di cappelletti. Conclusa la trattiva puntuale come un orologio svizzero si è quindi presentato presso il pastificio il complice del telefonista caricando le confezioni di cappelletti ordinate. Ha regolarizzato la fattura pagando con un assegno postale, apparentemente regolare, di pari importo. Quando il commerciante è andato in banca a incassare l’assegno è rimasto con un pugno di mosche: l’assegno era stato infatti denunciato smarrito a Pistoia. Resosi conto di essere stato raggirato il commerciante, con attività a Guastalla, si presentava ai Carabinieri del paese denunciando la truffa ad pera di ignoti. I carabinieri di Guastalla forti della meticolosa descrizione del truffatore che aveva ritirato i cappelletti rivolgevano le loro attenzioni investigative nei confronti dell’odierno bolognese indagato peraltro resosi responsabile anche nel recente passato di colpi con lo stesso modus operandi. Le conferme sulle responsabilità del 66enne sono poi’ giunte anche dalla stessa vittima che in un’apposita seduta di individuazione fotografica riconosceva il truffatore che aveva pagato con l’assegno smarrito. Da lui quindi i carabinieri sono risaliti al telefonista ovvero a colui che aveva intavolato la trattativa truffa con il pastifico di Guastalla. Alla luce di quanto emerso i 2 venivano denunciati alla Procura reggiana per il reato di concorso in truffa e ricettazione dell’assegno smarrito.