La chirurgia endoscopica dell’orecchio è la disciplina che si pone l’obiettivo di operare attraverso il condotto uditivo esterno, senza incisione retro auricolare, come avviene abitualmente. Si tratta di una tecnica davvero mini invasiva, con degenza più breve e rapido recupero delle funzionalità. Nel 2005, il Policlinico di Modena è stato il primo ospedale italiano a dedicarsi a questa tecnica grazie all’impegno del prof. Livio Presutti, Direttore della Struttura Complessa di Otorinolaringoiatria ed al prof. Daniele Marchioni, otorinolaringoiatra formatosi nel nostro Ateneo e, dal 2014, Direttore della Clinica Otorinolaringoiatrica dell’Università di Verona.
Non stupisce quindi che proprio Livio Presutti e Daniele Marchioni siano gli autori del volume Endoscopic Ear Surgery (Thieme Medical Publishers), presentato oggi al Policlinico di Modena. Il testo, primo al mondo nel settore, nasce con la finalità di formare i futuri chirurghi di questa metodica difficile e mininvasiva. Un manuale, frutto di diversi anni di impegno e ricerca, che parte proprio dalla grande esperienza dei due autori, veri leader a livello internazionale in questa tecnica, con una casistica che, dal 2008 al 2015, supera i 1.100 interventi complessivi. Tra questi, spicca il primo intervento al mondo di asportazione di un neurinoma del nervo acustico per via esclusivamente endoscopica, eseguito nel 2012 al Policlinico di Modena.
«L’appuntamento di oggi è la sintesi perfetta di quanto si propone di raggiungere un ospedale di insegnamento come il nostro – sintetizza il Direttore Generale Ivan Trenti in apertura – sottolineo cinque aspetti per cui sono orgoglioso di presentare questo volume:
1. Testimonia l’innovazione delle metodiche chirurgiche utilizzate, riflesso dell’alta professionalità dell’equipe;
2. Traghetta nuove esperienze consolidate e scientificamente validate;
3. Esperienze messe a frutto e trasmesse tramite la didattica, di cui il prof. Marchioni stesso è esempio lampante;
4. L’attività chirurgica del prof. Presutti è una vera e propria scuola ed il Policlinico farà di tutto per creare le condizioni favorevoli ad assecondarla;
5. Il nostro impegno è quello di richiedere formalmente alla Regione il riconoscimento del ruolo di Hub al nostro centro.
Questo volume certifica un ruolo di primo piano del nostro ospedale e del nostro Ateneo in una disciplina di altissima specializzazione. La nostra è un’Azienda che ha tanti professionisti di primo piano in diverse specialità. Questi successi devono essere da un lato motivo di soddisfazione per tutti e dall’altro un incentivo per tutta l’Azienda a migliorarsi ancora, al fine di fornire ai nostri utenti il miglior servizio possibile”.
«Siamo partiti da una semplice domanda – racconta il prof. Livio Presutti – Come mai in ambito di ginocchio, laringe o naso esiste la chirurgia mini invasiva e per quel che riguarda l’orecchio invece no? Abbiamo dato una risposta a questa domanda, colmando un vuoto che non aveva motivo di esistere. La nostra è una chirurgia funzionale, che preserva le funzionalità. La chirurgia endoscopica dell’orecchio opera attraverso il condotto uditivo esterno, senza incisione retro auricolare. Questo evita incisioni cutanee e ampie demolizioni ossee tipiche della tecnica tradizionale. Tutto questo si traduce in un minore stress chirurgico per il paziente e quindi in periodo di degenza più breve e in un recupero più rapido dall’intervento. L’esperienza maturata negli anni sta dimostrando come l’approccio otoendoscopico fornisca importati risultati sia dal punto di vista della radicalità d’exeresi dalle patologia sia del punto di vista della conservazione della delicata funzionalità sensoriale dell’orecchio.
Siamo leader mondiali nel campo, con 5 congressi internazionali già organizzati, l’ultimo dei quali a Modena l’anno scorso, con medici provenienti da 18 paesi del mondo».
Di esperienza, in effetti, al Policlinico ne hanno molta. La Scuola modenese, infatti, è stata la prima in Italia ad eseguire interventi di chirurgia endoscopica otologica. Era il 2005 e si cercò di rispondere all’esigenza di esplorare dei recessi della cassa timpanica nascosti alla più classica visione microscopica.
«Da allora, grazie anche allo sviluppo delle tecnologie endoscopiche e all’avvento dell’alta definizione, abbiamo cominciato ad eseguire un numero sempre maggiore di interventi ad esclusivo approccio endoscopico – ha aggiunto il prof. Daniele Marchioni – E’ il rapporto professionale che sta alla base di questi lavori ad essere fondamentale. Tre delle più prestigiose università statunitensi, Harvard, Vanderbilt e American Academy, oltre all’Università di Toronto, ci hanno chiesto di fare teaching presso le loro strutture. La prossima settimana siamo stati invitati in Giappone per tre incontri sul tema a Niigata, Yamagata e Tokyo. E’ motivo di grande soddisfazione».
La scuola modenese si è impegnata a sviluppare questa tecnica in collaborazione con i migliori centri internazionali come dimostrano i numerosi lavori scientifici pubblicati sulle più autorevoli riviste specialistiche del settore. Il prof. Presutti e il prof. Marchioni sono membri fondatori dell’International Working Group on Endoscopic Ear Surgery (IWGEES), un organismo formato da molti dei più importanti chirurghi otologi di tutto il mondo, tra i cui fondatori figurano i più grandi esperti del settore tra cui il Dott. J.F. Nogueira (Direttore del Sinus & Otologic Center, Fortaleza Brasile) e Il Dott. M. Tarabichi (Direttore ENT Division American Hospital Dubai).
«I ragazzi seguono le eccellenze – testimonia la dr.ssa Anna Iannone, delegata alla didattica dalla Presidenza di Facoltà – E questa è un chiaro caso di eccellenza, di cui andare fieri».
La Chirurgia Endoscopica dell’Orecchio è divenuta standard, ormai, al Policlinico. Dei 300 interventi che annualmente la Struttura Complessa di Otorinolaringoiatria del Policlinico di Modena esegue sull’orecchio medio, l’80% è svolto con una tecnica esclusivamente endoscopica. Il restante 20% presenta un approccio endoscopico-microscopico, effettuato cioè abbinando la tecnica tradizionale alla più moderna tecnica endoscopica, sempre nell’ottica di una minore invasività. A Modena, con questa tecnica, sono stati eseguiti diverse centinaia di interventi per plastica della membrana timpanica, otosclerosi, colesteatoma ed anche per malattie della base cranica. A Verona, il prof. Marchioni ha portato il suo background e ora all’Azienda Ospedaliero – Universitaria scaligera si effettuano 100 interventi di chirurgia endoscopica dell’orecchio.
Da questa ormai decennale esperienza è nata l’idea di Presutti e Marchioni di pubblicare Endoscopic Ear Surgery – Principles, Indications, and Techniques (Thieme Edizione) il primo volume dedicato ai chirurghi che vogliono imparare questa metodica, destinato a diventare il punto di riferimento per centinaia di professionisti. Il volume è corredato da immagini endoscopiche intraoperatorie girata con telecamere ad alta definizione, oltre a disegni realizzati dallo stesso Marchioni. Tra gli argomenti del volume spiccano l’endoscopica, la gestione endoscopica microscopico combinata di interventi come il colesteatoma (una malattia infiammatoria cronica molto aggressiva che colpisce adulti e bambini e che può portare a complicanze molto gravi), il restauro chirurgico della ventilazione dell’orecchio medio, la timpanoplastica e chirurgia della staffa. Importanti i capitoli relativi all’anatomia e la fisiopatologia dell’orecchio medio attraverso la diagnosi, indicazioni chirurgiche, procedure e strumentazione.
«La migliore didattica nasce dalla migliore ricerca, oggi ne abbiamo ulteriore riprova – sottolinea il prof. Angelo O. Andrisano, Magnifico Rettore dell’Università di Modena e Reggio Emilia – Questo libro è indispensabile per tutti gli otorinolaringoiatri perché offre un quadro completo delle attuali conoscenze ed esplora le possibilità future di questa metodica. Siamo quindi orgogliosi che un docente del nostro Ateneo e un docente formatosi a Modena siano autori di questo volume e siano tra i punti di riferimento a livello internazionale di questa metodica a dimostrazione dell’ottimo lavoro svolto dal nostro Ateneo. Siamo inoltre estremamente felici di apprendere che l’Azienda Ospedaliera intenda richiedere la costituzione di Hub per il nostro centro».