Nel 2014 nel territorio modenese l’Avis provinciale ha raccolto 53.417 unità di sangue, pari a quasi il 21 per cento della raccolta regionale, provenienti da oltre 28 mila donatori; nei primi cinque mesi del 2015, tuttavia, per effetto dell’assestamento tuttora in corso dei punti di raccolta, le unità di sangue donato sono state 22.030 con un calo di 670 unità (meno 2,95 per cento) rispetto alle 22.700 dello stesso periodo del 2014.
E in vista dell’estate, stagione tradizionalmente critica per le donazioni, l’Avis lancia una campagna di sensibilizzazione per aumentare il numero dei donatori.
Nel corso della presentazione della campagna Gian Carlo Muzzarelli, presidente della Provincia di Modena, commentando i dati della rete modenese ha sottolineato che «questi numeri raccontano anche la realtà di una rete provinciale di volontariato fatta di strutture radicate sul territorio e di professionalità altamente qualificate ed efficienti. Un patrimonio da valorizzare, perché se la nostra sanità è riconosciuta come di alto livello, è merito anche del sostegno che il privato sociale porta al sistema pubblico. La capacità di donare volontariamente è una risorsa che oltre che rafforzare il sistema sanitario rafforza anche il senso della nostra comunità».
Il calo dei primi cinque mesi del 2015, spiega il presidente dell’Avis provinciale Maurizio Pirazzoli, «deriva, in buona parte, da un assestamento non ancora definitivo dei punti di raccolta a seguito delle visite di accreditamento dello scorso anno. L’accreditamento ci ha poi portato a concentrare molte energie sul raggiungimento dei requisiti, sottraendole alla promozione ed alla presenza sul territorio. Nella seconda parte dell’anno faremo ogni sforzo per recuperare il terreno perduto».
Giovanni Ceccherelli, responsabile del servizio Trasfusionale del Policlinico di Modena, afferma che «la disponibilità di sangue nella nostra provincia ci permette di fare fronte alle richieste, in sensibile aumento, delle nostre strutture sanitarie, anche se occorrerebbe incrementare il numero di sacche per meglio rispondere anche alle esigenze delle zone carenti extra provinciali, richieste che ci attendiamo crescano nel periodo estivo».
L’Avis modenese, in collegamento con le iniziative della Regione, lancia una campagna di sensibilizzazione con testimonial il motociclista Paolo Ceci, quattordici titoli nazionali e due europei, quattro Parigi-Dakar al suo attivo con ottimi piazzamenti e recente vincitore del Motorally dell’Albania; il campione di Prignano sarà il testimonial degli inviti alla donazione che l’Avis diffonderà nelle sue sedi, sui media e con messaggi personalizzati ai donatori.
Per il periodo estivo sono poi previsti turni di prelievo straordinari e soprattutto la risorsa più importante, il contatto personale che dalle 51 sedi provinciali gli oltre mille dirigenti dell’Associazione metteranno in campo per informare tutti che “una sacca donata è una vita salvata”.
DONAZIONI, I DATI DEI PRIMI CINQUE MESI DEL 2015 – CALO PER ADEGUAMENTO SEDI, MA LA RICHIESTA AUMENTA
Per quanto riguarda i dati dei primi cinque mesi del 2015, risultano in lieve flessione sia le donazioni di unità sangue intero (311 in meno) sia delle aferesi (359 in meno), una tecnica trasfusionale che permette di ottenere solo alcuni componenti del sangue.
Come sottolinea Maurizio Pirazzoli, presidente dell’Avis provinciale, il calo «risulta determinato dall’assestamento dei punti raccolta, con varie sedi che sono state chiuse per diversi mesi nel 2015 per effettuare gli adeguamenti strutturali e tecnologici richiesti, ed alcuni sono state riaperte solo recentemente come San Felice sul Panaro riaperta il 7 giugno. Altre, come Massa Finalese, Montefiorino e Montecreto, sono ancora chiuse».
La dinamica a livello territoriale, sempre nei primi cinque mesi del 2015 non risulta omogenea: a Carpi si registra un incremento delle donazioni di 301 unità pari al 10,79 per cento, mentre sono in calo le altre zone come Mirandola (meno 283 pari al 7,05 per cento); Modena (meno 474 pari al 6,25 per cento), Sassuolo (meno 114 pari al 2,29 per cento), Pavullo (meno 87 pari al 6,76 per cento), Vignola (meno 13 pari allo 0,64 per cento).
Si registra, invece, un incremento del 14 per cento per l’utilizzo di unità di sangue da parte delle strutture sanitarie della provincia, mentre il Centro regionale sangue ha richiesto alla provincia di Modena di contribuire alla copertura del fabbisogno di sangue regionale e nazionale con 60 unità di globuli rossi alla settimana contro le 35 richieste nel 2014.