«Finora siamo riusciti a garantire una gestione finanziaria equilibrata dell’edilizia residenziale pubblica modenese, tuttavia emergono segnali di difficoltà che devono esser affrontati insieme alla Regione». La ha affermato Gian Carlo Muzzarelli, presidente della Provincia di Modena, nel corso dell’assemblea dei Comuni modenesi soci Acer che si è svolta lunedì 15 giugno nella sede della Provincia per approvare il bilancio 2014.
«E ‘ positiva la conferma degli investimenti regionali sulle giovani coppie – ha aggiunto Muzzarelli – come le risorse previste per le riqualificazioni degli alloggi ma occorre puntare maggiormente su nuove risorse per ampliare l’offerta pubblica. Nel percorso di approvazione della nuova legge regionale, sui criteri di accesso agli alloggi pubblici, occorre tenere conto anche di come adeguare questa offerta alle problematiche imposte dalla crisi che hanno aggravato la situazione senza trascurare che le nuove regole Isee portano nuove tensioni ai bilanci comunali».
Il bilancio Acer è stato approvato all’unanimità dalla Conferenza degli enti. I numeri della gestione finanziaria evidenziano una tenuta positiva, nonostante un 2014 ancora caratterizzato dalle difficoltà economiche dovute alla crisi. «Nonostante questo – ha spiegato il presidente di Acer Andrea Casagrande – grazie ad una costante opera di razionalizzazione della spesa, siamo riusciti a confermare anche per l’anno scorso la solidità della nostra azienda».
Il risultato della gestione è in utile di 28 mila euro che conferma un trend stabile rispetto al recente passato con entrate da canoni superiore agli 11 milioni e 200 mila euro di cui oltre cinque milioni investititi in manutenzioni (recuperati 488 alloggi) e oltre tre milioni per l’area del sisma.
Rispetto agli anni scorsi si conferma il calo delle entrate da canone (250 mila euro circa in meno rispetto al 2013), dovuta a fattori critici come la riduzione dei redditi da lavoro e l’aumento della disoccupazione.
Il canone medio è oggi di 138 euro. Le verifiche che Acer continua ad effettuare tramite il controllo sui dati dichiarati presso l’Agenzia delle entrate e l’Inps su tutti gli assegnatari hanno consentito di ricalcolare e recuperare lo scorso anno 102 mila euro, mentre la morosità fa registrare un leggero calo rispetto all’anno precedente ma resta intorno al milione e 300 mila euro, confermandosi al cinque per cento dei canoni fatturati e con una attività di recupero che ha permesso di incassare oltre un milione di euro.
Le nuove assegnazioni sono state quasi 300, mentre le cessazioni tra sfratti e decadenze sono state 67.
Gestiti quasi sette mila alloggi pubblici. I nuovi progetti, l’impegno nell’area del sisma
Sono quasi sette mila gli alloggi pubblici in tutta la provincia di Modena. Oltre all’impegno sulla manutenzione l’Acer ha concluso nel 2014 due cantieri per 34 alloggi complessivi (a Modena in via Paul Harris e Fiorano in via Collodi) e avviati altri tre per altri 45 alloggi (a Modena in via dello Zodiaco, poi Mirandola e Vignola), tutti edifici ad elevate prestazioni energetiche.
Sono stati inoltre realizzati cinque nuove progettazioni di palazzine e 17 gare di appalto, alcune nei comuni terremotati, per manutenzioni straordinarie. Proprio sui paesi del sisma l’azienda ha mantenuto un’attenzione particolare, con diversi progetti conclusi nell’area del cratere. Tra questi, l’affidamento dei lavori per interventi su palazzine inagibili (39 alloggi complessivi a Cavezzo e Mirandola) e la ristrutturazione o demolizione e nuova costruzione di altri sei edifici. Sempre nell’area del sisma spesi anche un milione per i recuperi (sono 140 gli alloggi inagibili nel cratere) e due milioni e 200 mila euro per l’acquisto di alloggi.
Risultati importanti, che, spiega il presidente Casagrande, sottolineano ancora una volta la priorità della questione casa, non solo nel nostro territorio, anche se «occorre prendere atto che si rende necessario ed urgente rivisitare profondamente a livello nazionale l’approccio culturale e politico in materia di politiche abitative facendo divenire centrale – accanto alla priorità assoluta di porre in essere politiche per l’occupazione – il tema del disagio abitativo».
Significativa anche l’attività di accoglienza e ascolto con oltre dieci mila utenti ricevuti negli uffici territoriali e uno sportello nuovo aperto a Pavullo.