“E’ veramente una bella notizia, quella dell’estensione dell’Igp, indicazione geografica protetta per la Ciliegia di Vignola, se pur giunta a campagna inoltrata. Ora però i produttori hanno una ulteriore opportunità per far valere un prodotto di eccellenza sui mercati nazionali ed internazionali, sempre più agguerriti e che cercano di erodere spazi di mercato alle nostre rosse, come la Turchia , ad esempio, con 500 mila tonnellate all’anno si configura come il principale produttore europeo”. E’ il commento di Cristiano Fini, presidente della Cia di Modena, alla notizia della pubblicazione sulla gazzetta Ufficiale europea dell’elenco delle varietà incluse nel disciplinare.“Sono una dozzina le varietà che entrano nel paniere Igp – ricorda Fini – in un comprensorio produttivo della ciliegia tipica di circa 700 ettari. Si tratta di 28 comuni nelle provincie di Bologna e Modena, ma le superfici iscritte all’Igp sono 400. L’allargamento da lustro anche al territorio vignolese, un ‘prodotto’ che dobbiamo vendere sempre di più e che gli agricoltori contribuiscono a valorizzare con le colture di qualità. Per questo l’utilizzo del marchio comunitario si conferma una risorsa per i cerasicoltori di Vignola, adesso e in futuro, che ci devono credere, puntando sulla marchiatura dell’Igp.”.L’annata 2015 potrebbe essere ricordata come una delle migliori in termini di qualità “anche se incombe sempre l’incognita di possibili piogge prolungate e l’invasività di un moscerino che da alcuni anni ha fatto la sua comparsa nei ceraseti e che in determinate condizioni può compromettere il frutto – conclude Fini – ma fatti i debiti scongiuri l’annata sembra discreta”.