Alle ore 10,00 di sabato 13 giugno (domani) gli insegnati, i genitori, gli studenti e le studentesse che da 7 giorni sono in sciopero della fame, nell’estremo tentativo di far giungere a Roma l’eco della loro protesta nei confronti di un progetto di riforma della scuola pubblica giudicato inaccettabile e anticostituzionale, riceveranno la visita di Maurizio Landini, segretario generale della Fiom-Cgil e promotore della Coalizione sociale.
Ringraziamo fin d’ora il segretario della Fiom per l’ attenzione e la sensibilità più volte dimostrate nei confronti di una scuola pubblica che ha garantito a intere generazioni pari opportunità di accesso a un’istruzione di qualità, gratuita, laica e inclusiva.
Un scuola oggi a rischio di estinzione. In nome di una presunta e inesistente efficacia ed efficienza amministrativa infatti, si rinuncia al principio chiave di ogni democrazia che si rispetti: il principio di uguaglianza. Il Ddl-scuola in discussione al Senato con i suoi presidi-boss tuttofare, con i finanziamenti pubblici ulteriormente ridotti per finanziare scuole private che altro non sono che diplomifici a pagamento, con i suoi albi regionali da cui pescare insegnanti per fare “la propria squadra”, con la libertà di insegnamento e di espressione messe a repentaglio dal rischio di essere ogni tre anni spostati ad altre sedi, con i suoi non-criteri di valutazione, con l’arrivo dei finanziamenti privati a sostegno di singole scuole messe in competizione l’una con l’altra, non farà che estendere le disuguaglianze e ridurre le capacità di quell’ascensore sociale che aveva permesso a tanti ragazzi e ragazze di costruirsi un futuro al di là delle condizioni sociali ed economiche di provenienza.
In sostanza si veleggia irresponsabilmente verso un sistema scolastico di tipo americano.
Restando così la riforma proposta da Renzi è facile prevedere cosa accadrà da qui a pochi anni. Prolifereranno le scuole private per chi potrà permettersele, fioriranno le scuole pubbliche di lusso nei quartieri bene delle città e si moltiplicheranno le scuole pubbliche senza risorse e senza speranza nei quartieri popolari e nelle periferie povere. Scuole di serie A e scuole di serie B, scuole per la classe dirigente e scuole per le classi meno abbienti. Un salto indietro di decenni. Di nuovo accadrà che i figli dei dottori faranno i dottori mentre i figli degli operai faranno gli operai.
Al segretario della Fiom Maurizio Landini chiederemo allora aiuto e collaborazione, chiederemo di gridare insieme a noi “FERMATEVI” prima che sia troppo tardi, chiederemo che sia stralciato il comparto delle assunzioni con un apposito decreto legge e che tutto il resto torni ad essere materia di discussione, riflessione e confronto con il mondo della scuola.
Nel caso fosse la fretta decisionista, tipica di questo governo piè veloce, a dirigere le danze per l’approvazione del Ddl in tempi brevi, si sappia che un’alternativa c’è, già pronta per essere discussa e approvata: la legge d’iniziativa popolare “per una buona scuola per la Repubblica”, pensata e scritta in 29 articoli da tutte le componenti del mondo della scuola, già depositata in Parlamento e sottoscritta da 100.000 firme certificate.