“Vogliamo incentivare l’educazione alla sostenibilità come strumento trasversale integrato alle politiche di innovazione, dalla qualità ambientale alla corretta alimentazione, dall’energia alla mobilità sostenibile, dalla legalità alla cittadinanza attiva”, ha sottolineato l’assessore al Bilancio e riordino istituzionale Emma Petitti nel suo intervento introduttivo al convegno. “Con la rete regionale abbiamo costruito un sistema delle autonomie locali, dando vita ad una felice forma di cooperazione tra istituzioni e mondo della scuola, delle imprese, del volontariato. Sono estremamente convinta – ha detto Petitti – che i metodi e gli strumenti educativi, comunicativi e partecipativi facilitino nuove forme di civismo e l’adozione di stili di vita e di sistemi di gestione sostenibili e solidali oggi quanto mai necessari”.
Il convegno “Educare per un futuro sostenibile”, promosso dalla Regione Emilia-Romagna, ha visto la lectio magistralis del professor Andrea Canevaro, dell’Università di Bologna, intitolato “Perché educare al cambiamento responsabile”. E diversi interventi dei partner della Rete dell’educazione alla sostenibilità (Res): Luigi Guerra, preside di Scienze della Formazione (Università di Bologna), Filippo Bocchi, direttore Csr gruppo Hera; Franco Malagrinò, Cittadinanzattiva; Roberta Trovarelli di Legacoop; Francesco Apruzzese di Arpa e Luana Gasparini del Ceas Multicentro del Comune di Ravenna. I lavori sono stati coordinati da Paolo Tamburini, responsabile del servizio Comunicazione, educazione alla sostenibilità e strumenti di partecipazione della Regione Emilia-Romagna.
Il convegno proseguirà al pomeriggio con una sessione specifica dedicata al mondo della scuola per promuovere collaborazioni fra i soggetti che si occupano di attività educative, partendo dalle recenti proposte del Governo in materia di educazione ambientale nella scuola.