Diminuire il numero di bambini in collocamento esterno e migliorare l’appropriatezza degli interventi di allontamento. Questo l’obiettivo del Gruppo territoriale congiunto – insediatosi mercoledì 26 maggio nella Sala del Fico a Novellara – nato tra l’Unione Bassa Reggiana (distretto di Guastalla) e l’Unione Pianura Reggiana (distretto di Correggio) per il progetto Pippi, il Programma di intervento per la prevenzione dell’istituzionalizzazione dei minori.
Pippi è un programma di ricerca e intervento in educazione familiare che promuove integrazione con il privato sociale, nato da una collaborazione pubblica e inter-istituzionale che vede coinvolti il Ministero per il Lavoro e le Politiche sociali, università, Regioni ed enti locali.
L’Unione Bassa Reggiana e l’Unione Pianura Reggiana sono state ammesse alla sperimentazione (la quarta, dalla nascita del progetto), dando riscontro fattivo che le Unioni di Comuni sono interlocutori stabili anche per la progettazione di nuovi modelli e di nuovi percorsi per i servizi. Il progetto nasce da una duplice considerazione, ovvero dal fatto che la prima causa degli allontanamenti in Italia per il 37% è rappresentata da caratteri di inadeguatezza genitoriale e che nei Paesi occidentali la negligenza è in aumento e allo stesso tempo è la tipologia di target rispetto a cui i servizi tradizionali sembrano meno attrezzati.
Le due Unioni reggiane hanno deciso di aderire al progetto, nello specifico, per innovare le pratiche di intervento nei confronti delle famiglie cosiddette negligenti al fine di ridurre il rischio di maltrattamento e il conseguente allontanamento dei bambini dal nucleo familiare, articolando in modo coerente fra loro i diversi ambiti di azione coinvolti intorno ai bisogni dei bambini che vivono in tali famiglie, tenendo in ampia considerazione la prospettiva dei genitori e dei bambini stessi nel costruire l’analisi e la risposta a questi bisogni. L’obiettivo primario è dunque quello di aumentare la sicurezza dei bambini e migliorare la qualità del loro sviluppo.
Le due Unioni selezioneranno ciascuna 5 famiglie da seguire con il modello di lavoro proposto da Pippi per garantire loro un percorso approfondito, nel quale possano essere protagoniste del loro miglioramento.
Gli utenti target saranno i bambini da 0 a 11 anni il cui sviluppo e la cui sicurezza siano considerati dagli operatori di riferimento come “preoccupanti” e genitori che risultano negligenti.
In questo contesto, il Gruppo territoriale – composto in modo misto da amministratori, funzionari e referenti del privato sociale – svolgerà una funzione politico-strategica che garantirà la continuità dell’investimento, la presenza di tutti gli operatori e la possibilità di ricadute reali nel territorio.