Lo schema di Convenzione quadro per la collaborazione fra Città metropolitana, Unioni e singoli Comuni, approvato ieri pomeriggio dal Consiglio all’unanimità, rappresenta l’avvio della collaborazione istituzionale auspicata dalla legge 56/2014 e ribadita dallo Statuto di Palazzo Malvezzi. La Convenzione, presentata in Aula dal sindaco metropolitano Virginio Merola, ha infatti l’obiettivo di individuare nuove forme di organizzazione delle funzioni metropolitane e comunali secondo i principi di semplificazione, economicità ed efficienza.
In virtù della Convenzione il Sindaco metropolitano, i Presidenti delle Unioni nonché i Sindaci potranno sottoscrivere accordi attuativi (nei limiti dei rispettivi Statuti e Regolamenti) per definire l’oggetto della collaborazione nelle materie previste, le modalità organizzative per il suo svolgimento nonché la ripartizione degli oneri finanziari.
Il documento prevede sostanzialmente due forme di collaborazione: l’Ufficio comune metropolitano, che si configura come una nuova struttura organizzativa senza personalità giuridica, costituita con risorse dei partecipanti all’accordo; la delega, che è lo strumento mediante il quale le Unioni o i singoli Comuni assegnano attività di carattere istruttorio, preparatorio ovvero consultivo e/o di controllo agli uffici della Città metropolitana mantenendo la titolarità della funzione o del servizio interessato.
Gli accordi attuativi potranno riguardare l’esercizio di funzioni amministrative, l’erogazione di servizi, lo svolgimento di attività e la realizzazione di opere nei diversi ambiti di materia a rilevanza metropolitana: Servizi generali, Personale, Bilanci e tributi, e-government, Lavori pubblici, Territorio e ambiente, Sviluppo economico e sociale.
Gli Uffici comuni avranno sede presso la Città metropolitana ovvero presso l’ente capofila definito nei relativi accordi attuativi individuando le risorse umane in dotazione all’ufficio comune fra il personale degli enti sottoscrittori.