Trenta milioni di euro di risorse europee a disposizione delle nove città capoluogo dell’Emilia-Romagna, a cui si aggiunge anche Cesena, per i progetti dei laboratori aperti.
Il via libera è arrivato oggi pomeriggio dalla Giunta regionale in attuazione di ‘Città attrattive e partecipate’, asse 6 del Por Fesr 2014- 2020. Le risorse – il 6% dei 482 milioni approvati dalla Commissione europea per l’Emilia-Romagna – a disposizione delle città emiliano romagnole riguardano l’agenda digitale, l’attuazione dei laboratori aperti (innovation lab, ovvero spazi attrezzati con soluzioni tecnologiche ICT avanzate) e il recupero dei contenitori culturali dismessi. In particolare i laboratori saranno ospitati in beni/contenitori culturali che rappresentano in modo significativo l’identità urbana del capoluogo, favorendo così la partecipazione dei cittadini per far nascere processi di qualificazione e di rivitalizzazione di parti di città.
I 10 laboratori aperti sui temi dell’ICT puntano a favorire lo sviluppo digitale delle città e dei servizi offerti, con la partecipazione attiva di cittadini, imprese, pubblica amministrazione, mondo della ricerca e terzo settore sui temi dell’accesso ai servizi, della mobilità e della formazione.
«Con queste risorse si da concretezza alla realizzazione di uno strumento fondamentale per una crescita intelligente, sostenibile e inclusiva dell’Emilia-Romagna e delle sue città. Entro il 2020 dovremo far in modo che il maggior numero di famiglie abbia un accesso a banda ultra-larga e che il 100% delle pratiche della pubblica amministrazione sia online», ha evidenziato soddisfatto l’assessore regionale alle Attività produttive Palma Costi.
Nelle scorse settimane era stato definito un protocollo d’intesa tra Regione e Comuni capoluogo dell’Emilia-Romagna (insieme a Cesena) e la costituzione del Laboratorio Urbano.