Anche i giovani artigiani di Confartigianato Emilia Romagna hanno preso parte all’assemblea nazionale che si è tenuta a Milano nei giorni scorsi, evento durante il quale è stato presentato il ‘Manifesto dei nuovi artigiani del XXI secolo’: otto punti che disegnano l’identità dell’imprenditore artigiano per proiettarlo in un futuro sempre più tecnologico e digitale.

Il Manifesto fotografa il ‘Dna’ dell’artigianato, estraendo gli 8 ‘geni’ che ne hanno caratterizzato la storia millenaria e che lo rendono protagonista dell’economia globalizzata. Si inizia con l’obiettivo dell’artigiano che consiste nel realizzare prodotti e servizi ben fatti; si prosegue con il suo stretto rapporto, naturale e costitutivo, con il bello e con l’arte; nel patrimonio genetico dell’artigiano c’è poi la continuità nel tempo con ciò che produce e il suo lavoro ha un valore di per sé e il profitto è strumento, non fine dell’impresa; al quinto punto del Manifesto troviamo la capacità dell’artigiano di rispettare la tradizione coniugandola con una forte propensione all’innovazione; al sesto la forte vocazione al lavoro di squadra tipico della cultura artigiana. All’ottavo la tecnologia: straordinario strumento di lavoro utilizzato per rafforzare la produzione artigiana che si realizza in un luogo di lavoro che è parte integrante del territorio in cui opera l’imprenditore.

“Pensiamo al Manifesto come ad una carta di identità degli artigiani del XXi secolo – spiega il Presidente dei Giovani Imprenditori di Confartigianato Emilia Romagna, Damiano Pietri – serve per ribadire le nostre radici e quei valori che ci hanno reso ciò che siamo oggi, vogliamo trasmetterli alle nuove generazioni ma anche utilizzarli per proiettarci nel futuro. Noi giovani artigiani imprenditori del futuro siamo artefici, protagonisti e ambasciatori della qualità made in Italy, vogliamo dire ai giovani che nell’artigianato esiste un futuro di lavoro gratificante”.