In ossequio alla legge di riordino territoriale regionale anche il distretto di Castelfranco va verso l’Unione a sei dei comuni. La Regione ha definito, infatti, quale sia l’ambito territoriale ottimale, ponendolo in coincidenza con il distretto sociosanitario, asse fondamentale di sviluppo delle amministrazioni locali soprattutto in termini di servizi ai cittadini nella nostra Regione.
La legge di riordino delle Province ha evidenziato ancora di più la necessità di unirsi in forme unionali, per poter accogliere funzioni eventualemente delegate e per essere un interlocutore valido, sia per i numeri della propria composizione, sia per la rappresentanza stessa, a livello sovraordinato.
Le recenti norme nazionali inoltre spingono sempre più nella direzione di confluire nelle stesse forme unionali, garantendo maggiori vantaggi e flessibilità per chi ottempera a questo obiettivo, un vantaggio, in primis, per i cottadini.
Nella precendete legislatura è stato prodotto un lavoro di analisi, redatto da ANCI, l’Associazione nazionale dei Comuni Italiani, che ha realizzato uno studio di fattibilità corposo, al fine di arrivare una proposta concreta di Unione a sei Comuni. Da tempo inoltre i sindacati di categoria e i confederali chiedono a questo distretto di non rimanere indietro e di unirsi per modificare in meglio il proprio assetto organizzativo.
La scelta di comporre una Unione amplia permette, infatti, di fare efficacia e efficienza, partendo dalle singole organizzazioni comunali, ciò permette inoltre di accedere a finanziamenti sovraodinati e di migliorare la performance dei servizi resi, aumentandone la specializzazione e la qualità.
Di per sé l’Unione non costa più dell’attuale assetto amministrativo dei servizi poiché il personale delle funzioni conferite in Unione è il medesimo, e anche la rappresentanza amministrativa è sempre la medesima, senza oneri aggiuntivi. La Giunta dell’Unione è infatti composta dai Sindaci del Distretto stesso, senza ulteriore aggravio di spese. Il Consiglio al pari, sarà composto da una rappresentanza locale degli attuali consiglieri comunali.
Il percorso istituzionale prevede la discussione dello Statuto nei rispettivi Comuni, al fine di discutere l’atto nei consigli comunali. L’Unione del Sorbara è stata la prima in Provincia di Modena a addivenire a forma unionale, e tale esperienza ora si allarga al fine di accogliere i comuni di Castelfranco Emilia e San Cesario. A tal fine prende il via dal 13 maggio al 31 maggio anche un sondaggio on line, accedendo dai siti del Comuni, al fine di individuare il nuovo nome dell’Unione che sia identificativo dei Comuni stessi e dei loro cittadini. Tre i nomi ora “in competizione”, ma se ne possono aggiungere altri: Terre di Panaro, Terre dei Frizzanti, Terre dei Vini.
Le prime funzioni che saranno conferite nella forma unionale saranno i servizi informatici, obbligatori per legge, la Polizia municipale, per addivenire al Corpo unico, la Protezione civile e lo Sportello per le attività produttive. A seguire i servizi alla persona.