Siglato accordo tra Regione e Unioncamere per una nuova fase di sviluppo e per la competitività dell’Emilia-RomagnaUna collaborazione rinnovata, rafforzata, qualificata, anche alla luce dei processi di riforma istituzionale e delle evoluzioni nel sistema economico produttivo dell’Emilia-Romagna, in grado di affrontare con efficacia le sfide del mercato globale. È l’obiettivo dell’Accordo Quadro per “accrescere il livello di competitività del territorio e delle imprese, la coesione e partecipazione sociale, la promozione del sistema economico”, siglato nei giorni scorsi a Bologna da Regione Emilia-Romagna e Unioncamere, in rappresentanza del sistema camerale regionale.
L’intesa – che rinnova l’impegno messo in campo già nel 2000, e proseguito nel 2006 e 2009 – è stata firmata dal presidente della Regione Emilia-Romagna Stefano Bonaccini e dal presidente di Unioncamere Emilia-Romagna Maurizio Torreggiani hanno firmato.
Centrale è l’aspetto di concretezza per offrire ai soggetti economici le migliori condizioni per operare e, nel contempo, tutelare le condizioni di sviluppo, attrattività e benessere del territorio. Mentre sono nove le aree di intervento su cui è articolato l’Accordo per ognuna delle quali sono individuati programmi e azioni da sviluppare anche attraverso specifici protocolli operativi: servizi alle imprese, semplificazione amministrativa ed e-government; informazioni sulle opportunità europee; interventi di promozione e internazionalizzazione; regolazione del mercato e tutela dei consumatori; consolidamento dell’imprenditoria femminile; sviluppo dell’imprenditoria giovanile; artigianato e cooperazione; responsabilità sociale; infine, monitoraggio, studi e ricerche dove si punta a un Osservatorio economico regionale in grado di divulgare dati tempestivi, e di garantire analisi ed elaborazioni innovative, basate su indicatori di qualità dello sviluppo.
«Al centro ci sono il lavoro e le imprese. L’intesa – ha sottolineato il presidente della Regione Stefano Bonaccini – costituisce un primo tassello della strategia disegnata nel nuovo ‘Patto per il lavoro’, che a breve andremo a sottoscrivere con enti locali, Università e le forze economiche e sociali fissando insieme le priorità su cui, ciascuno per il proprio ruolo, si impegnerà nei prossimi anni. La collaborazione con le Camere di commercio punta a rafforzare il sistema, senza sovrapposizioni, ciascuno facendo fino in fondo la propria parte. Partendo da un’esperienza consolidata, oggi facciamo un salto di qualità per le imprese, per il lavoro e per tutta la società regionale».
Il presidente di Unioncamere Emilia-Romagna, Maurizio Torreggiani ha evidenziato che «il documento è costruito con un approccio solido, che permette di individuare compiti, azioni e risorse per conseguire gli obiettivi fissati. Riguarda temi che coinvolgono il nuovo assetto istituzionale che verrà delineato anche per le Camere di commercio. Sulle aree vaste c’è la possibilità di individuare ambiti ottimali di sviluppo delle imprese, in modo che la nuova geografia del sistema camerale possa raccordarsi a quella ipotizzata dalla Regione per il decentramento delle funzioni. Come riconosce l’Accordo, le Camere di commercio rimarranno le uniche realtà posizionate a un livello di governo intermedio tra Regione e Comuni, inserite in una rete che si relaziona con il mercato globale».

L’ACCORDO IN SINTESI
Sulla base dell’utilizzo delle tecnologie dell’informazione e comunicazione quali elementi che contribuiscono significativamente a migliorare l’erogazione dei servizi e a raggiungere qualificati obiettivi di semplificazione amministrativa, si punterà a promuovere la semplificazione degli adempimenti delle imprese e delle procedure, con l’estensione dell’utilizzo dei sistemi telematici, della firma digitale, della posta elettronica certificata. Si utilizzeranno le modalità telematiche per l’attività e servizi che vanno presentate allo Sportello unico per le attività produttive, collaborando con i Comuni per offrire alle imprese l’unicità del canale di comunicazione telematico, garantendo risposte tempestive e riduzione dei costi dei procedimenti. Un punto specifico riguarda l’omogeneizzazione e integrazione delle piattaforme “Suap online” regionale e “Impresainungiorno” camerale.

La Regione Emilia-Romagna e Unioncamere si impegnano nella attuazione dello Small Bussines Act come condizione prevista nella programmazione comunitaria 2014-2020, al fine di agevolare la partecipazione delle piccole e medie imprese a programmi di finanziamento regionali. A questo riguardo, si svilupperà un ambiente favorevole alla imprenditorialità delle PMI, anche attraverso la promozione di web comunity e azioni comuni per facilitare l’accesso ai bandi per i finanziamenti, l’assistenza nella fase di presentazione delle istanze alla Pubblica Amministrazione, accessibilità alle informazioni.

Saranno sostenuti percorsi di internazionalizzazione e di promo-commercializzazione delle imprese e del sistema produttivo regionale, contribuendo ad accrescere il numero delle imprese esportatrici e i volumi complessivi dei prodotti esportati, valorizzando inoltre gli asset territoriali come le società fieristiche. A tal fine, Regione e Unioncamere convengono di operare congiuntamente sia a sostegno delle imprese e delle forme associative, sia a favore della promozione del sistema regionale mediante azioni dirette o attraverso le società partecipate, Apt Servizi, Aster ed Ervet.

L’impegno comune è di realizzare percorsi di integrazione delle rispettive banche dati e archivi amministrativi con valenza informativa, al fine di contribuire a elevare la completezza, affidabilità, tempestività e fruibilità degli strumenti conoscitivi e dell’analisi statistica e offrire quadri di riferimento più efficaci per orientare la programmazione degli interventi pubblici a sostegno dell’economia. Oltre al Rapporto sull’economia regionale, si punta a potenziare l’attività degli Osservatori su specifici temi (commercio, innovazione, legalità, cooperazione, artigianato, imprese femminili e giovanili, facchinaggio).

In merito all’utilizzo dei metodi stragiudiziali di risoluzione delle controversie saranno valorizzate le collaborazioni avviate per promuovere, anche nell’ottica delle politiche di attrazione di nuovi investimenti, l’utilizzo del servizio di mediazione delle Camere di Commercio e in generale degli strumenti di risoluzione alternativa delle controversie, anche attraverso la partecipazione di Unioncamere alla realizzazione di progetti comunitari; diffondere tali metodologie verso le associazioni, gli ordini e le imprese.

Oltre ad attività di studio e monitoraggio su dimensione femminile nel mercato del lavoro e nel mondo imprenditoriale, si punterà a mettere in campo strumenti di sostegno diretto o indiretto, come premialità e priorità nelle iniziative adottate.
Regione e Unioncamere, nella consapevolezza del ruolo che le nuove imprese giovanili giocano nello sviluppo delle filiere regionali e nella nuova industria creativa, si impegnano, sulla base delle elaborazioni dei dati del Registro Imprese e degli osservatori, a promuovere azioni comuni, in particolare rispetto ad alcuni specifici settori innovativi, dove i giovani possono essere portatori di asset conoscitivi, relazionali o culturali specifici.

In attuazione della L.r. 1/2010, la Regione collabora con Unioncamere per la piena valorizzazione dell’artigianato. In particolare, promuove cultura artigiana, attività di sostegno e promozione delle principali filiere, eventi di rilievo nazionale e internazionale. C’è l’impegno a costruire misure condivise per il sostegno e la valorizzazione dell’artigianato e ad attuare azioni condivise per la promozione dell’impresa cooperativa L.r. 6/2006.

Regione e Sistema Camerale condividono la necessità di sostenere e diffondere tra le imprese e le organizzazioni lo sviluppo di processi virtuosi che tendano a coniugare crescita economica e sostenibilità, in relazione agli impatti sociali e ambientali indotti. L’obiettivo è di coniugare una visione etica con le strategie del fare impresa, favorendo la diffusione di comportamenti socialmente responsabili nella cultura d’impresa, utilizzando le esperienze già maturate dalle Camere di Commercio in particolare attraverso il CISE (Centro per l’Innovazione e lo Sviluppo Economico), Azienda speciale della Camera di commercio di Forlì-Cesena, divenuto un punto di riferimento di livello nazionale e internazionale per gli operatori economici.