Nuovo straordinario successo per il Matinée a Villa Giacobazzi di venerdì scorso, 1 maggio. Più di 80 persone hanno preso parte all’incontro, tenuto da Luca Silingardi , dal titolo: “Dietro le quinte del ricevere in Villa: i lavoratori e la complessa “macchina” dell’ospitalità nelle dimore di villeggiatura”.
Una vera e propria conversazione con proiezione di immagini che ha illustrato come, dietro la generosa ospitalità praticata nei secoli scorsi dall’aristocrazia e dall’alta borghesia durante il periodo della villeggiatura, si celasse il lavoro di numerose persone che, nell’ombra, facevano funzionare la complessa “macchina del ricevere”, contribuedo in maniera essenziale a dare lustro e prestigio alla casa presso cui prestavano servizio.
Durante la villeggiatura, poco lontano dagli scintillanti saloni in cui si consumava la brillante vita mondana dei padroni di casa e dei loro ospiti, nelle cucine e nelle lavanderie, nelle stalle e negli ammezzati, nelle ghiacciaie, nei depositi per le carrozze e in tutti gli altri luoghi di servizio, si svolgeva una vita parallela, fatta di fornelli, pentole e scope, di stracci per spolverare i mobili e per lavare i pavimenti, di cenere per il bucato, di ferri da stiro resi roventi dalle braci, di pettorine, crestine e livree; una vita “da servi”, rigorosamente organizzata dall’abile regia di riservatissimi maggiordomi a cui i padroni di casa delegavano il compito di presiedere al funzionamento della casa, in cui si riproponevano rigidamente – mutatis mutandis – le medesime gerarchie riscontrabili nell’alta società, in un curioso imitare e rincorrere, da parte di camerieri, autisti, cuoche e altri anche gli aspetti meno gradevoli dei rapporti sociali dell’eletta aristocrazia presso cui prestavano servizio, finendo spesso per dimenticare che la solidarietà tra di loro avrebbe potuto aiutarli a vivere una vita migliore.