Una nuova immagine per denunciare le condizioni dei lavoratori costretti al lavoro festivo: è “Il Quarto Stato” della Filcams/Cgil che raffigura i lavoratori dei negozi e dei centri commerciali in sciopero per la giornata del 1° Maggio.
L’immagine è la terza, dopo quella di Pasqua-Pasquetta e del 25 Aprile, fa parte della campagna nazionale Filcams/Cgil “La Festa non si vende” per rivendicare la regolamentazione delle aperture domenicali e festive nel commercio.
L’obbiettivo della campagna “La festa non si vende” è anche quello di far pressione affinché si torni ad una legge che riconsegni alle istituzioni locali la possibilità di regolamentare le aperture attraverso il confronto con le associazioni di rappresentanza.
Contro la liberalizzazione delle aperture previste dal Salva Italia del 2011, i sindacati modenesi Filcams-Fisacat-Uiltcus hanno proclamato sciopero provinciale anche per la festività del 1° Maggio. L’accordo di autoregolamentazione per le chiusure nelle festività civili e religiose del Comune di Modena, infatti, vincola le aziende sottoscrittrici solo nel territorio del comune di Modena, non nel resto della provincia, dove al momento non esistono simili accordi. Ci sono inoltre molte imprese di Modena città che non hanno nemmeno aderito all’autoregolamentazione.
Il 1° Maggio, così come il 25 Aprile e il 2 Giugno, sono giornate storicamente e socialmente importanti. La Filcams/Cgil sostiene una battaglia per i valori, per il rispetto della nostra cultura, la nostra storia e le battaglie dei nostri predecessori. Ma anche una battaglia per i diritti dei lavoratori, la conciliazione di tempi di vita e di lavoro, per un modello di consumi sostenibile. Così come i braccianti dell’Ottocento nel quadro di Pellizza Da Volpedo, anche i lavoratori del commercio oggi rivendicano migliori condizioni di lavoro e di vita.