Sabato 21 marzo, ore 21, al Teatro Temple un appuntamento con un interprete d’eccezione: Dario De Luca porta in scena Và pensiero che io ancora ti copro le spalle, il secondo capitolo della Trilogia del fallimento di Dario De Luca e Giuseppe Vincenzi, che rientra nel solco profondo scavato dal teatro-canzone inventato da Gaber/Luporini dal quale prende le rispettose ma dovute distanze trovando una sua personale cifra stilistica. Una produzione di Scena Verticale, il centro culturale calabrese fondato da Saverio La Ruina e Dario De Luca che organizza a Castrovillari il festival Primavera dei Teatri, premio speciale Ubu nel 2010.
Un omino entra in scena raccontando i propri fallimenti. Senza volerlo, parlando e cantando, con le sue cronache così profondamente e tragicamente comiche, inventa una morale, che evidenzia bisogni e desideri di una società oramai in mutande e oltretutto sporche.
Parla con ironia del mondo di cui fa parte, del quale non è protagonista ma semplice figurante. Racconta di un paese fondato sul reality; di individui che hanno rapporti virtuali, avatar superiori a loro stessi che li rappresentano non solo nel mondo online ma anche nella vita reale; di uomini e donne che esprimono al meglio le loro emozioni solo con le faccine nei messaggi su WhatsApp.
Insomma verrebbe da dire: Che confusione! Ma vi prego, rispondeteci in coro: Sarà perché ti amo!
Va pensiero che io ti copro le spalle, fortunato progetto musicale di Giuseppe Vincenzi, rinasce oggi remixato grazie alla complicità di Dario De Luca, per consolidare, innanzitutto, un sodalizio artistico che si è manifestato al pubblico con lo spettacolo Morir sì giovane e in andropausa; ma anche per segnare il primo movimento, una sorta di prequel, di un progetto più vasto che vede i due impegnati nel rinnovamento del genere teatro-canzone. Almeno nelle intenzioni.