La Polizia provinciale ha ulteriormente intensificato, negli ultimi giorni, i servizi di vigilanza finalizzati alla repressione di attività illecite in ambito venatorio. E sono già ben 18, dall’inizio dell’anno, le violazioni di carattere amministrativo accertate relativamente alla caccia agli ungulati: quella in forma organizzata al cinghiale e quella di selezione a cervo, capriolo e daino. Nella maggior parte dei casi, gli agenti hanno contestato il mancato rispetto da parte dei cacciatori delle necessarie distanze rispetto a strade e abitazioni. Ben più grave quanto scoperto l’altra mattina, in un campo di Casina, dove durante un appostamento - attivato a seguito di una segnalazione circostanziata che indicava la carcassa di un tasso morto vittima di un laccio – la Polizia provinciale ha individuato due ultrasettantenni quali responsabili della predisposizione di mezzi illeciti di cattura. Una ispezione più approfondita della zona ha portato anche al sequestro di altri strumenti di cattura illeciti: altri lacci, ma anche tagliole e trappole a cassetta.
Per i due anziani, entrambi di Casina, è quindi scattata la denuncia all’Autorità giudiziaria per le infrazioni riscontrate, a partire dalla caccia con utilizzo di mezzi vietati.