controllo_carabinieriAlla vista di una pattuglia dei Carabinieri hanno cercato di allontanarsi dalle pertinenze della colonnina self service di un distributore di benzina di Gattatico che avevano raggiunto nottetempo ma non ci sono riusciti in quanto la macchina dei militari ha ostruito l’uscita impedendo ai due albanesi a bordo di una Opel Astra di allontanarsi ed evitare i controlli. All’interno della macchina in loro uso gli stessi Carabinieri hanno rinvenuto il kit del perfetto ladro costituito da attrezzi da scasso, torce e guanti. E’ finita in caserma la “gita” in Val d’Enza per due albanesi con precedenti di polizia per furto, un 28enne abitante a Bologna e un 26enne residente a San Martino in Rio che al termine delle formalità di rito sono stati denunciati alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Reggio Emilia con le accuse di possesso di strumenti atti allo scasso. A loro i Carabinieri hanno sequestrato una torcia, 4 grossi cacciaviti, un binocolo e due paia di guanti in stoffa con palmare in gomma. Sono stati fermati dai Carabinieri del Nucleo Radiomobile della Compagnia di Guastalla poco prima delle 2,30 dell’altra quando i militari percorrendo la SP 111 denominata in quel tratto Via Va d’Enza notavano ferma davanti alla colonnina self service di un distributore di benzina un’autovettura in sosta con due persone nei pressi che alla vista dei Carabinieri risalivano in macchina per allontanarsi. Insospettiti per tale atteggiamento e considerato che nelle ultime settimane spesse volte proprio le colonnine self service sono state oggetto di furto i Carabinieri procedevano a fermarli per operare i dovuti controlli. Nel corso degli accertamenti che venivano estesi anche all’auto in loro disponibilità i Carabinieri rinvenivano i classici attrezzi da “lavoro” dei ladri tra cui una dei grossi cacciaviti, una torcia e due paia di guanti. Nonostante siano ancora da chiarire i motivi della presenza in Val d’Enza dei due albanesi i militari non hanno tanti dubbi in quanto oltre al fatto che i 2 siano “noti” anche agli stessi Carabinieri per i loro precedenti di polizia in materia di reati contro il patrimonio, gli “strumenti da lavoro” trovati in loro possesso non lasciano spazio a troppe interpretazioni. Si sa l’intenzione non è reato per cui i due stranieri non sono accusati di nessun furto ma è chiaro che l’armamentario trovato in loro disponibilità, data le circostanze di tempo e di luogo alimenta i dovuti sospetti. Ed è per questo motivo che ora gli stessi Carabinieri stanno cercando di approfondire i fatti al fine di capire i reali motivi della loro presenza nella bassa reggiana. Nel frattempo ai due i Carabinieri hanno sequestrato quanto posseduto procedendo alla loro denuncia per il reato di possesso di strumenti atti alo scasso.