Al termine di un’indagine durata sei mesi, attraverso intercettazioni e pedinamenti, nella giornata di ieri la Squadra Mobile di Modena ha tratto in arresto tre cittadini italiani, responsabili dei reati di rapina in concorso, sequestro di persona e ricettazione. I tre avevano organizzato una finta trattativa per la vendita di una collezione di gioielli e di vasi di manifattura etrusca, del valore presunto di circa 300mila euro, ereditati intorno agli anni ’60 da una famiglia residente nell’appenino modenese. L’operazione prende il nome dalla divinità etrusca della vendetta “Veive” in quanto il mediatore voleva vendicarsi nei confronti della famiglia venditrice a seguito di una controversia sorta con la stessa nel corso di una precedente trattativa immobiliare. Presentatisi all’appuntamento presso l’abitazione dei venditori, i presunti compratori dopo aver immobilizzato i presenti, compreso il mediatore, loro complice, legandoli con delle fascette da elettricista e minacciandoli con una pistola, si erano impossessati dei gioielli e dei vasi. Parte della refurtiva è stata sequestrata a Modena, mentre i gioielli sono stati intercettati presso l’aeroporto di Venezia, all’interno della valigia di una cittadina cubana che li aveva portati negli Stati Uniti nel tentativo di vendirli in alcune aste a New York. Altre quattro persone risultano tutt’ora indagate.