All’anagrafe commercianti e imprenditori di fatto erano broker dello spaccio che avevano creato una fitta rete della compravendita di cocaina che acquistavano, prima di immetterla sul mercato dai grossisti, due fratelli tunisini, finiti in manette nell’ambito dell’inchiesta. Tra broker reggiani e i grossisti stranieri spiccava anche la figura dello spacciatore freelance (un milanese residente nel reggiano) ovvero colui che acquistava indipendentemente lo stupefacente nell’hinterland di Milano per poi immetterlo nel mercato reggiano.
Questi a grandi linee i contorni dell’operazione Odissea, così appositamente denominata per la complessità dell’indagine, grazie alla quale i Carabinieri della Compagnia di Castelnovo Monti congiuntamente ai colleghi della Stazione di Vezzano sul Crostolo sono riusciti a documentare oltre 2.000 cessioni di sostanze stupefacenti, ricostruendo un vasto giro di droga, prevalentemente di cocaina, che andava avanti da oltre 6 anni grazie soprattutto alla regia di insospettabili commercianti e imprenditori reggiani.
Alle prime ore di oggi a Reggio Emilia e provincia i Carabinieri hanno dato esecuzione a 8 provvedimenti cautelari emessi dal GIP del Tribunale di Reggio Emilia D.ssa Antonella Pini Bentivoglio su richiesta del Dott. Giacomo Forte, Sostituto presso la Procura reggiana titolare dell’inchiesta, a sua volta concorde con gli esiti investigativi dei carabinieri della Compagnia di Castelnovo Monti e della Stazione di Vezzano sul Crostolo che hanno condotto le indagini. In manette sono finiti i fratelli K.S. 25enne e Z.S. 20enne, entrambi residenti a Reggio Emilia (ritenuti i “grossisti”) unitamente allo freelance dello spaccio il 48enne falegname L.C. nato a Milano e residente a Vezzano sul Crostolo. Nei guai sono finiti anche un 47enne titolare di un officina meccanica e un allestitore di stand 43enne sottoposti alla misura cautelare del divieto di dimora nella provincia di Reggio Emilia, un odontotecnico 30enne sottoposto alla misura del divieto di dimore nel comune di Vezzano sul Crostolo e altri 2 reggiani un meccanico 43enne e un elettricista 48enne sottoposti all’obbligo di presentazione alla Polizia Giudiziaria, tutti residente nella fascia pedemontana della provincia reggiana.
Secondo le risultanze investigative i “broker” dello spaccio si ritrovavano in un bar del paese dove raccoglievano le ordinazioni dei numerosi clienti che soddisfacevano acquistando la cocaina dai grossisti (i 2 fratelli tunisini). Un ruolo importante l’aveva anche il “freelance” che immetteva nel mercato reggiano la cocaina acquistata a prezzi più convenienti nel mercato milanese. Un indagine non semplice si diceva, da qui il nome dell’operazione Odissea, in quanto sviluppata senza alcuna attività tecnica e solo grazie alle indagini tradizionali. I Carabinieri sono partiti dai numerosi clienti, in prevalenza giovani della Reggio bene (imprenditori e commercianti), dalla cui escussione è stata ricostruita una fitta rete di spaccio di cocaina, ma anche hascisc e marjuana che ha visto negli odierni indagati i principali protagonisti e nei confronti dei quali i Carabinieri di Castelnovo Monti e Vezzano Sul Crostolo hanno acquisito incontrovertibili elementi di responsabilità alla base degli odierni provvedimenti di natura cautelare emessi dal GIP del Tribunale di Reggio Emilia D.ssa Antonella Pini Bentivoglio su richiesta del Dott. Giacomo Forte, Sostituto presso la Procura reggiana titolare dell’inchiesta. In sintesi l’attività dei Carabinieri ha portato a documentare alcune migliaia di cessioni di stupefacenti che andava avanti da oltre 6 anni.