La presenza di una decina di bustine bianche legate ad un filo di ferro e calate in un’intercapedine del terreno all’interno del Parco delle Ginestre di Regio Emilia ha fatto gridare all’allarme eroina ieri pomeriggio con i Carabinieri del nucleo radiomobile che sono intervenuti per gli accertamenti del caso grazie alla segnalazione di una cittadina che ha chiamato ieri pomeriggio il 112. L’esito degli accertamenti dei Carabinieri reggiani ha rassicurato la segnalante e gli stessi residenti: le bustine, peraltro collocate in assoluta sicurezza e pertanto non accessibili a bambini o animali che frequentano il parco, recuperate dai Carabinieri sono risultate contenere pasta di bromuro ovvero veleno per topo. La zona, come poi segnalato da alcuni residenti sentiti dai Carabinieri, pare infatti essere infestata da grossi ratti che – sempre secondo quanto riferito – si spingono sino alle abitazioni. L’allarme ieri poco dopo le 15,00 quando la donna nel rientrare a casa ha notato in un intercapedine del terreno all’interno del Parco delle Ginestre una decina di bustine sospese con del filo di ferro. Sul posto veniva inviata una pattuglia del Nucleo Radiomobile i cui operanti effettivamente accertavano la presenza in un intercapedine di una decina di bustine bianche che i militari recuperavano tirando il fil di ferro. Veniva quindi chiarita la vicenda: l’intercapedine non era stata utilizzata da un pusher per nascondere stupefacente ma bensì da un cittadino che aveva posizionato veleno per topi in un tentativo di derattizzazione fai da te.