Obiettivo centrato per il team Modena More Racing – MMR dell’Università degli studi di Modena e Reggio Emilia che, tra il 9 ed il 13 luglio a Silverstone (UK), è riuscito a ben rappresentare la valente e prestigiosa tradizione motoristica modenese, conquistando il 13esmo posto assoluto nel campionato internazionale Formula Student, la manifestazione riservata a vetture monoposto a ruote scoperte, realizzate da studenti universitari, patrocinata dalle più prestigiose associazioni di Ingegneria automobilistica internazionali (SAE – Society of Automotive Engineers, IMechE – Institution of Mechanical Engineering, ATA- Associazione Tecnica dell’Automobile), una sorta di campionato mondiale tra atenei di tutto il mondo.
Quest’anno la partecipazione è stata molto folta con 98 vetture in competizione per la Classe 1 (comprendente sia prove statiche che prove dinamiche), il 75% delle quali mosse da motori a combustione interna, tra cui quella realizzata da UNIMORE, e le restanti con motore elettrico, e 21 vetture in gara per la Classe 2 (solo prove statiche). Due i team italiani, in rappresentanza di UNIMORE e Politecnico di Torino (classificato 60esimo), che si sono dovuti confrontare con coetanei europei, Germania e Gran Bretagna in testa, ma anche provenienti da Australia, USA, Canada, Sud Africa, Cina e India.
La classifica è redatta in base alla somma dei punteggi ottenuti nelle singole prove ed il punteggio è stato calcolato non in base alla posizione, ma al distacco dal primo classificato in ciascuna prova.
Nella prova più suggestiva quella di Endurance, portata a termine solo da 25 vetture, la monoposto UNIMORE si è piazzata al settimo posto.
“Tagliare il traguardo dell’endurance a Silverstone quest’anno – ha affermato il prof. Enrico Mattarelli, il docente responsabile generale del Progetto che ha accompagnato a ragazzi nella trasferta oltremanica – è stato per tutto il team come uscire da un lungo tunnel. Era dal 2009 che questo risultato ci sfuggiva, per tante ragioni: riduzione drastica del budget, restrizioni burocratiche che non esistono in nessun altro paese, errori nostri ed anche tanta sfortuna. Come ad esempio l’anno scorso, quando la vettura si è fermata nell’ultimo giro per un problema di pescaggio della benzina, o nel 2011, squalificati a metà gara perché il pilota non indossava i calzini ignifughi (che avevano peraltro pochissimi concorrenti, dato che allora la regola era alquanto vaga a riguardo). A Silverstone ho festeggiato nel migliore dei modi i dieci anni come Faculty Advisor. Guardando indietro mi rendo conto che sono stato molto fortunato ad essere stato coinvolto allora dagli studenti, potendo così rendermi conto di persona della straordinaria valenza formativa che ha questa competizione Formula Student, che oggi costituisce una grande ricchezza ed una preziosa fucina di ingegneri per il nostro ateneo. Nessun’altra università in Italia può, infatti, vantare una tradizione di 11 anni ininterrotti e credo non ce ne siano tantissimi neanche all’estero. Il merito va anzitutto alle varie generazioni di studenti che si sono succedute, che hanno saputo sempre mantenere alto l’entusiasmo e non hanno mai fatto mancare l’impegno. Anche dopo la laurea, i ragazzi si sentono legati al team, come testimoniano le numerose mail e telefonate di congratulazioni che ho ricevuto da ex membri, che hanno spesso seguito in diretta su internet le varie fasi di gara. E d’altra parte la storia del team conta, perché è attraverso il passaggio del testimone che si costruisce un patrimonio di esperienza che permette di affrontare nel modo migliore una competizione di livello altissimo, che cresce ogni anno”.
La realizzazione della vettura che ha partecipato alla competizione di Silverstone è cominciata ufficialmente in ottobre e durante il periodo trascorso fino alla messa in pista della monoposto gli studenti si sono dovuti dedicare alla sua progettazione, costruzione, e messa a punto della vettura nuova. E’ stato un lavoro immane, che ha richiesto soprattutto una grande organizzazione per stare nei tempi, che sono evidentemente strettissimi. Molto complessa è stata la gestione dei fornitori, non avendo la nostra Università la possibilità di realizzare tutte le parti nei propri laboratori. Il budget, molto limitato rispetto a quello dei top team, non ha facilitato le cose ai ragazzi del Modena More Racing, che non si sono mai scoraggiati. Fondamentale, pertanto, è stato il supporto degli sponsor tecnici, senza i quali non sarebbe stato possibile neppure pensare di iniziare un progetto di questa portata. Di norma gli studenti dedicano due anni al progetto, fornendo nel secondo il contributo più significativo. Il progetto è inquadrato nei vari corsi di studio di Ingegneria alla stregua di un esame da 6 CFU, e può essere anche oggetto di tesi. Per l’acquisizione dei crediti occorre che lo studente sia seguito da un docente esperto nella disciplina, che certifica il lavoro svolto. Ovviamente la partecipazione alla Formula Student non sostituisce il normale curriculum di studi, ma ne costituisce un’integrazione. Da punto di vista formativo questa esperienza offre la possibilità di applicare e approfondire nozioni teoriche, che si apprendono nei corsi di laurea, e di fare anche un’utilissima esperienza pratica, cosa molto rara negli atenei italiani, ma estremamente apprezzata dalle aziende.
“Ci abbiamo impiegato un po’ a realizzare la vettura e centrare questo traguardo – afferma il team leader di MMR Andrea Accorsi, uno dei piloti scesi in gara – ma è tutto vero. Obiettivo raggiunto, top ten tra le propulsioni a combustione interna. Dopo mesi, vedere gli sforzi ripagati ed anche egregiamente è un emozione indescrivibile. Siamo riusciti a passare le verifiche tecniche della monoposto agevolmente (scruteneering) e questo ci ha consentito di poter approdare serenamente alle prove di gara, durante le quali comunque si respirava una particolare aria di tensione mista ad emozione. Appena conclusa l’endurance la felicità era alle stelle! Rientrati a Modena, abbiamo rimesso i piedi per terra, rimettendoci subito a lavorare duramente per cercare ulteriori miglioramenti della vettura in ottica della trasferta spagnola di fine agosto ed effettuare ulteriori test. Un enorme ringraziamento va ai nostri sponsor, ai partner ed alle persone che ci sono state vicine e ci hanno aiutato, sia all’interne che all’esterno all’ateneo”.
Il budget 2014 a disposizione del Progetto Formula Student è stato di 50.000 euro, 35 dei quali messi a disposizione dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Modena e 15 dall’Ateneo. Tuttavia vi è stato anche un contributo fondamentale fornito dai numerosi sponsor tecnici: DTS Exhaust and fuel systems; Saima Avandero; Adria International Raceway; Efi Technology; Modelleria F.lli Bagatti; Riba Composites; BRT Industrial Service; Astra Research; K-Ers; Tecno Elettra impianti s.r.l; Avio Race; New Line Racing; Mike Compositi; SM Carrozzeria; Mekanica Draghetti; Nuovo Cat; Officina Cocchi Umberto; OZ Racing; Gieffe Racing Parts; Lamborghini Automobili; Getecno; Bellotto Racing Service; CSC Marmitte; Ferrarini Racing; Dessault Systems; Zircotec; TT; Polstar; Bercella Carbon Fiber; Democenter; Agrifer; Centro Grafico CGGB; PneusModena e Autodromo di Modena.
Senza trascurare l’appoggio che il team ha avuto dai vari laboratori del Dipartimento di Ingegneria “Enzo Ferrari” – DIEF. Ad esempio, la sala prova motori del DIEF è stata impegnata per alcuni mesi per la calibrazione e lo sviluppo del propulsore; analogamente, i due laboratori di simulazione numerica che il DIEF ha creato in collaborazione con Ferrari Auto, Millechili e Laboratorio Rosso, hanno messo a disposizione degli studenti le licenze per utilizzare gli stessi software che vengono impiegati quotidianamente in Ferrari.
“Il DIEF – commenta il prof. Alessandro Capra, Direttore del Dipartimento di Ingegneria “Enzo Ferri” – ha accolto orgogliosamente la notizia della ottima prestazione sportiva del team della Formula Student nel Regno Unito. La cosa per noi più importante è che questo progetto continui a coniugare aspetti didattici e di ricerca applicata, come testimoniato dall’impegno profuso dagli studenti e dai docenti, coordinati dal collega Enrico Mattarelli. E’ significativo che lo sforzo profuso abbia consentito di ottenere risultati eccellenti nella competizione finale, poiché questo dimostra la buona finalizzazione del lavoro svolto e contribuisce a dare entusiasmo e soddisfazione ai ragazzi”.
Dopo l’ottima prestazione ottenuta a Silverstone, il team Modena More Racing compirà tra il 27 ed il 31 agosto una trasferta a Montmelò (Spagna) per partecipare su questo circuito alla Formula SAE Spain, dove saranno in compagnia dei colleghi italiani in rappresentanza degli atenei di Bologna e “La Sapienza” di Roma.
“Siamo tutti davvero molto orgogliosi per questa prova dei nostri studenti – ha commentato il Rettore prof. Angelo O. Andrisano – che hanno portato a casa un risultato straordinario, se paragonato al valore di questa competizione ed alla ben maggiore disponibilità di risorse di cui godono molti degli altri team. Il loro comportamento in prova, ma anche nei lunghi mesi di preparazione della vettura e della gara, merita di essere sottolineato non solo per il suo aspetto agonistico, ma soprattutto scientifico e formativo. E’ stata ed è quella che vivono ormai da oltre un decennio i nostri studenti un’esperienza capace di farli crescere dal punto di vista tecnico-didattico ed anche umano e che li aiuta a forgiarsi attraverso quello spirito di gruppo e di collaborazione, indispensabili per riuscire bene oggi negli studi e domani ad eccellere nella professione. Mi compiaccio, poi, che questa prestazione, la più brillante mai conseguita da un team di Modena More Racing, coincida col mio primo anno di mandato rettorale. A loro perciò dico semplicemente grazie per questo risultato in quanto contribuisce a dare prestigio a tutto l’Ateneo e che è degno della tradizione motoristica del nostro territorio, che auspico comprenda e sostenga, come è stato in questi anni, l’iniziativa”.
Si sono recati a Silverstone 17 studenti accompagnati dai docenti, prof. Enrico Mattarelli e dott. Matteo Giacopini, ma il progetto ha coinvolto nel complesso una cinquantina di studenti, supportati quotidianamente da oltre una ventina di persone tra docenti e personale tecnico-amministrativo.
Il team Modena More Racing era composto da:
Andrea Accorsi (team leader, pilota)
Stefano Andreatta (division leader squadra corse)
Simone Comparsi (squadra corse, pilota)
Riccardo Argiolas (division leader trasmissione)
Alessandro Bondanza (division leader dinamica del veicolo, pilota)
Federico Monni (dinamica del veicolo)
Davide Fioravanti (division leader abitacolo)
Guido Zuntini (abitacolo)
Andrea Fregni (division leader aerodinamica)
Jacopo Forlese (aerodinamica, fluidodinamica motore)
Valerio Mangeruga (division leader motore, pilota)
Nicola Masala (division leader cost & business presentation)
Edoardo Bursi (cost & business presentation)
Leonardo Simone Pilò (division leader attuazione cambio)
Luca Stradiotto (division leader telaio e analisi strutturali)
Gabriele Volpi (division leader elettronica)
Giovanni Madella (elettronica)