In occasione della terza edizione modenese della Giornata mondiale del rifugiato, promossa da ACNUR – Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati, è in programma al Parco Ducale giovedì 19 giugno, a partire dalle 21, Modena Terra d’Asilo, una serata con i poeti di “100 Thousand poets for Change” e “Il viaggio di Koband” di Elena Bellei, storia di un giovane curdo iracheno in fuga dalla sua terra, messo in scena dal Stefano Vercelli.
La serata, promossa dal Comune di Modena – Assessorato alle Politiche Sociali – Centro Stranieri – Progetto Sprar Sistema di Protezione Rifugiati e Richiedenti Asilo presenta il movimento “100 thousand poets for Change – Centomila poeti per il cambiamento”. Marina Mazzolani, Nadia Cavalera, Simonetta Met Sambiase, Giovanna Gentilini, leggeranno, accompagnati dal clarinetto di Claudio Ubertosi, poesie tratte dall’antologia ”Sotto il cielo di Lampedusa. Annegati da respingimento” Edizioni Rayuela – Milano 2014. Nata in risposta al naufragio di Lampedusa dell’ottobre 2013, l’antologia raccoglie i testi di 85 poeti italiani e stranieri che hanno sentito l’urgenza di testimoniare il dolore e l’indignazione per quella tragedia, nella convinzione che l’arte e la poesia possano contribuire a produrre un cambiamento che trasformi le frontiere da luoghi di separazione e di violenza in luoghi di accoglienza e solidarietà.
Sempre il 19 alle 22 Il viaggio di Koband di Elena Bellei, con Francesco Rossetti e Koband Sardar Abdullah, con la regia di Stefano Vercelli.
Il testo nasce dall’intervista ad un giovane uomo, curdo iracheno, e racconta di un viaggio intrapreso in auto da due amici che per uno spazio limitato di tempo condividono la fuga e la speranza. La storia poi accompagna il cammino di Koband, rimasto solo, attraverso la Siria, la Turchia, le coste della Grecia fino al passaggio in mare verso l’Italia, nascosto nel rimorchio di un camion. Un viaggio tra memoria e oblio che porta alla luce, prima della linea chiara di un possibile approdo, gli eventi di guerra e di paura legati al passato e all’origine. Il viaggio di Koband è un racconto reale e trasposto, scaturisce da fatti realmente accaduti per poi allontanarsi in uno spazio di fantasia, seppur suggerito dalla Storia, che prende a simbolo il grembo materno e la sua violazione, come metafora dell’accoglienza. Prende vita da una riflessione attorno al tema del rifugio/riparo, perseguito con disperata determinazione a protezione della propria vita e della propria identità.
La Giornata mondiale del Rifugiato, istituita nel 2000 dall’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati – UNHCR – nasce per ricordare la condizione di milioni di persone in tutti i continenti costrette a fuggire dai loro Paesi e dalle loro case a causa di persecuzioni, torture, violazioni di diritti umani, conflitti.
In Italia è attivo dal 2001 il Sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati (SPRAR) che è composto dalla rete degli enti locali che, con il prezioso contributo delle realtà del terzo settore, realizzano interventi di accoglienza per quanti arrivano sul territorio italiano in cerca di protezione internazionale.
A Modena il progetto territoriale di accoglienza è attivo dal 2001 ed è realizzato dal Comune mettendo a disposizione dello Sprar 50 posti di accoglienza, destinati a richiedenti asilo o titolari di protezione internazionale, con i quali nel corso del 2013 sono state realizzate 97 accoglienze prevalentemente rivolte a persone afgane, pakistane e siriane. Attraverso una rete di servizi di orientamento e informazione si accompagna la persona verso la riconquista di un’autonomia perduta, con l’obiettivo di rinforzare le opportunità di integrazione.
L’iniziativa è aperta a tutta la cittadinanza. Per informazioni: 050/2033414 – 3411
foto: Koband Sardar Abdullah (del fotografo Mauro Terzi)