Sono ferme in Regione al mese di novembre 2013 le autorizzazioni per il pagamento delle indennità della cassa integrazione guadagni in deroga. Lo segnala la Cisl di Modena, aggiungendo che si è in attesa dello sblocco del finanziamento delle risorse previste nella Legge di stabilità. «Per molti lavoratori il blocco delle autorizzazioni a novembre significa che la sospensione del ricevimento dell’indennità è iniziata nei mesi di luglio/agosto 2013 e che da quel periodo non beneficiano più di alcun sostegno al reddito – spiega Domenico Chiatto, responsabile delle politiche del mercato del lavoro per la segreteria provinciale Cisl – Si tratta di somme che possono variare da un minimo di 1.500 euro a un massimo di 2.600 euro a lavoratore, assegni familiari esclusi. Dopo l’accordo del 31 marzo scorso tra Regione Emilia-Romagna e sindacati, il presidente Errani aveva prorogato al 30 giugno 2014 la scadenza della cig in deroga. Quindi si è continuato a utilizzare l’ammortizzatore, ma nulla è accaduto di nuovo sul fronte dei pagamenti, anche se la Legge di stabilità 2014 ha già previsto la destinazione delle relative risorse. Di fatto la Regione, in attesa dei finanziamenti statali, non sta procedendo alle autorizzazioni, tenendo bloccati i pagamenti dei circa 4 mila lavoratori modenesi interessati». Questo problema si sta estendendo anche alle anticipazioni bancarie, uno strumento che fino a oggi ha svolto un ruolo prezioso di sostegno al credito dei lavoratori; in mancanza delle autorizzazioni oggi le banche non anticipano le indennità per la cig in deroga. «La scadenza del 30 giugno è imminente e i ritardi del governo nell’emanare i decreti di copertura sono inaccettabili – continua Chiatto – La riforma degli ammortizzatori sociali annunciata dal governo deve sostituire in continuità gli attuali ammortizzatori senza abbandonare al loro destino lavoratori e famiglie. Ora che abbiamo archiviato la campagna elettorale, se non vengono sbloccate le risorse al più presto noi della Cisl proporremo a Cgil e Uil di confrontarci per promuovere azioni di mobilitazione unitarie, eventualmente anche a livello nazionale». La Cisl precisa che questo problema non riguarda solo i dipendenti delle piccole e medie imprese, ma anche di grosse aziende industriali che hanno esaurito gli ammortizzatori ordinari e straordinari. Il territorio modenese, infatti, è uno dei più colpiti in Emilia-Romagna dalla crisi del manifatturiero, che riguarda in particolare metalmeccanica, ceramica e tessile. «Il rischio è di avere tra un mese migliaia di licenziamenti e perdere professionalità e competenze di persone che – conclude il responsabile delle politiche del lavoro per la segreteria provinciale della Cisl – difficilmente potranno rientrare nei loro posti di lavoro».