L’applicazione del braccialetto elettronico – ha detto il Colonnello Zito comandante Provinciale dei Carabinieri di Reggio Emilia – è attualmente in fase sperimentale per cui gli eventuali benefici potranno essere valutati nel tempo. I Carabinieri procederanno, comunque ai dovuti controlli finalizzati al rispetto della prescrizioni che i singoli provvedimenti contemplano a carico dei rispettivi detenuti, come ad esempio il divieto per taluni di comunicare con persone estranee ai familiari. Il braccialetto elettronico – continua Zito – è un dispositivo indossato alla caviglia del detenuto che funziona grazie ad un’Unità di Sorveglianza Locale, simile ad una comune radiosveglia, installata presso l’abitazione del soggetto sottoposto al controllo e riceve i segnali inviati dal Braccialetto Elettronico all’interno di un perimetro ben definito”.
Con il braccialetto elettronico il detenuto deve rimanere nel raggio di comunicazione delle due periferiche: in caso contrario scatta immediatamente l’allarme. Se il detenuto si muove al di fuori del perimetro prestabilito – o danneggi in qualche modo il Braccialetto Elettronico o la Centralina – viene immediatamente avvertita la Centrale Operativa, in questo caso dei Carabinieri del Comando Provinciale di Reggio Emilia. L’operatore della Centrale Operativa può immediatamente mettersi in contatto telefonico con il soggetto sottoposto al controllo da una linea dedicata, per ottenere spiegazioni in merito al segnale di allarme e nel contempo inviare immediatamente una pattuglia sul luogo per le verifiche di competenza. Le ordinanze applicative degli arresti domiciliari ex art. 275-bis c.p.p. riguardano esclusivamente soggetti già ristretti in carcere che manifestano il consenso a indossare il braccialetto elettronico. Dopo il primo provvedimento di ieri in provincia di Reggio Emilia i Carabinieri del Comando Provinciale di Reggio Emilia, dalla tarda mattinata odierna, stanno monitorando a distanza altri due detenuti: uno nella bassa reggiana ristretto per tentato duplice omicidio ed altro nel comprensorio ceramico dove è ai domiciliari per estorsione e stupefacenti.