La Giunta ha approvato questa mattina l’istituzione del Paesaggio naturale e seminaturale protetto ”Colline di San Luca” che interessa i Comuni di Bologna, Casalecchio di Reno e Sasso Marconi, che nelle scorse settimane avevano espresso formale assenso dopo un lungo percorso condiviso. La delibera passerà ora al vaglio del Consiglio provinciale e l’approvazione è prevista entro gennaio. L’area comprende il territorio collinare che dall’area urbana bolognese e da quella contigua di Casalecchio si spinge verso sud sino al limite della Riserva del Contrafforte Pliocenico ed è delimitato a est dal corso del torrente Savena e a ovest da quello del fiume Reno.

“Istituiamo un’area protetta – ha dichiarato l’assessore all’Ambiente Emanuele Burgin – ai sensi della Legge Regionale 6/2005. Rafforziamo la tutela del paesaggio con un istituto sovraordinato al quale i Piani Urbanistici dei Comuni dovranno sempre mantenersi coerenti. E’ un’opportunità di valorizzazione del territorio e confidiamo di poter godere di accessi privilegiati ai fondi regionali e comunitari per realizzare i programmi gestionali di natura agricola, turistica e di tutela della biodiversità. La collaborazione tra Provincia e Comuni ha davvero prodotto un risultato di assoluta importanza”.

Il nuovo Paesaggio protetto, che presenta una elevata variabilità ambientale e una altrettanto ricca diversità biologica, rappresenta un importante tassello di completamento della tutela della fascia collinare appenninica a ridosso del capoluogo. Da un punto di vista ecologico infatti, con i suoi quasi 5000 ettari di estensione, l’area mette in diretta relazione territoriale il Parco regionale Gessi Bolognesi e Calanchi dell’Abbadessa, il Parco Storico regionale di Monte Sole e la Riserva Naturale del Contrafforte Pliocenico, oltre a una serie di altri importanti elementi della rete Natura 2000. Inoltre l’area include al suo interno il Sito di importanza comunitaria/Zona a protezione speciale “Boschi di San Luca e Destra Reno”.

L’importanza dell’area risiede in particolare nella sua conformazione e ubicazione: si tratta di un corridoio ecologico ricco di significati e una particolare area di transito sia per gli uccelli (sono oltre 15 le specie di interesse comunitario segnalate tra cui il Falco Pellegrino) che per gli animali di terra (il sito è frequentato stabilmente dal Lupo) tra l’Appennino e le aree fluviali-umide della pianura bolognese.

Le finalità istitutive del Paesaggio protetto mirano all’individuazione e all’attuazione di azioni specifiche per arrestare la perdita della biodiversità attraverso il sostegno e la valorizzazione delle realtà socio-economiche e culturali locali. In particolare salvaguardando e potenziando il patrimonio paesaggistico; valorizzando il sistema delle aree verdi pubbliche presenti; promuovendo una fruizione compatibile con la conservazione del patrimonio naturale.

La Provincia assumerà la gestione dell’area fino al trasferimento della funzione all’Ente di Gestione per i Parchi e la Biodiversità Emilia Orientale.