saldi_“Tornano i saldi – esordisce una nota di Confcommercio – e con essi la speranza di dare la svolta decisiva che permetta di lasciare alle spalle una crisi dei consumi che dura da troppo tempo. In tal senso sono incoraggianti i segnali emersi durante il periodo natalizio, in particolare nel settore alimentare, hi-tech, alta moda”.

“La situazione rimane certo complicata – prosegue Federmoda – visto che il reddito disponibile reale è tornato ai livelli di 27 anni fa, drenato com’è da un carico fiscale ormai insostenibile e il sentiment incerto dei consumatori vede ben il 66% dei nostri connazionali sfiduciati, ma da analisi condotte a livello nazionale dal centro studi di Confcommercio emerge come la spesa media delle famiglie potrebbe aggirarsi attorno a 340 euro”.

“Permane in effetti – specifica Confcommercio – in particolare nella cosiddetta middle class, una propensione a preferire lo shopping ai viaggi fuori porta, che dovrebbe costituire un traino decisivo per il buon andamento dei saldi stagionali”.

Va detto che ormai i saldi non sono più solo una opportunità per agguantare l’offerta a prezzi molto convenienti di giacenze invendute, ma un momento per acquistare una vasta gamma di prodotti in assortimento. Questo perché da tempo infatti per buona parte dei commercianti i saldi costituiscono l’occasione per generare flussi di cassa consistenti anche a costo di comprimere il margine a valori sempre più risicati. In altri termini, il commercio modenese si presenterà anche in occasione di questi saldi ricco di opportunità commerciali, che coniugano qualità dei prodotti, prezzo competitivo e servizio specializzato.

“L’auspicio – conclude la nota di Confcommercio – è che i modenesi, anche guardando con maggiore ottimismo al futuro, non rinuncino al tradizionale e straordinario rito dei saldi. Nella consapevolezza che per un rilancio strutturale dell’economia servono strumenti e politiche di medio periodo, che mirino in particolare a ridurre il carico fiscale e tali da favorire un incremento dei consumi interni, primo componente della domanda aggregata”.

 

ALCUNI PRINCIPI BASE PER IL CORRETTO ACQUISTO DEGLI ARTICOLI IN SALDO

1. Cambi: la possibilità di cambiare il capo dopo che lo si è acquistato è generalmente lasciata alla discrezionalità del negoziante, a meno che il prodotto non sia danneggiato o non conforme (art. 1519 ter cod. civile introdotto da D.L.vo n. 24/2002). In questo caso scatta l’obbligo per il negoziante della riparazione o della sostituzione del capo e, nel caso ciò risulti impossibile, la riduzione o la restituzione del prezzo pagato. Il compratore è però tenuto a denunciare il vizio del capo entro due mesi dalla data della scoperta del difetto.

2. Prodotti in vendita: i capi che vengono proposti in saldo devono avere carattere stagionale o di moda ed essere suscettibili di notevole deprezzamento se non venduti entro un certo periodo di tempo. Tuttavia nulla vieta di porre in vendita anche capi appartenenti non alla stagione in corso.

3. Indicazione del prezzo: obbligo del negoziante di indicare il prezzo normale di vendita, lo sconto e il prezzo finale.