Una bimba di 3 anni in affidamento temporaneo a una coppia di omosessuali, due uomini di mezza età: lo ha deciso il Tribunale dei minori di Bologna, presieduto dal giudice Giuseppe Spadaro. La Procura minorile si era invece opposta al provvedimento, ritenendo la coppia non all’altezza. La coppia vive in un’altra città della regione. I due convivono da tempo, hanno un lavoro e buon reddito, sono una coppia stabile e affidabile secondo i servizi sociali.
“L’ennesima mannaia calata sulla famiglia e i suoi valori”, “un provvedimento che cancella duemila anni di storia”, “uno sgambetto che sa di ideologico”. Così il consigliere regionale e capogruppo leghista in Comune Manes Bernardini giudica la decisione del tribunale dei minori di Bologna di affidare una bimba di tre anni a una coppia omosessuale e annuncia “una raccolta firme e un ordine del giorno in Comune”. L’obiettivo è “dare voce all’indignazione” spiega.
“Una decisione che condanniamo con fermezza, dal punto di vista giuridico e politico – dice Bernardini -. Ma anche perché urta il comune senso di appartenenza, che trova nella famiglia tradizionalmente intesa la sua massima espressione”.
Per Bernardini la decisione dei giudici risponde a “un tentativo di smantellare i valori della famiglia che ci hanno accompagnato nella nostra storia ultramillenaria”. L’esponente del Carroccio annuncia quindi una “vasta mobilitazione sul territorio”, con petizione e odg a palazzo d’Accursio, per “condannare un provvedimento di per sé incommentabile” e per rivendicare “il diritto di ogni bambino a una madre e a un padre”.