Sabato 16 novembre, alle 16, all’Auditorium Enzo Biagi in Piazza Nettuno 3 , in occasione della Settimana dei Rifiuti (dal 16 al 24 novembre), l’iniziativa “Frigo a spreco zero” verrà lanciata con un evento speciale “Primo: non sprecare”, la lezione-spettacolo di e con Andrea Segre’ e Massimo Cirri, rispettivamente il fondatore e presidente di Last Minute Market e il conduttore della trasmissione di Radio2 Rai, Caterpillar. Cirri e Segrè durante il loro spettacolo “Primo: non sprecare” metteranno a fuoco un nuovo tipo di partecipazione politica, raccontando e suggerendo i comportamenti che ogni cittadino, ogni giorno, può mettere in pratica per riuscire a “vivere a spreco zero”.
Impedire lo spreco di cibo è possibile, sviluppando consapevolezza sulle proprie scelte alimentari e sull’impatto ambientale nascosto dietro di esse. E’ questa la sfida di “Frigo a spreco zero”, il concorso per le scuole ideato dal Comune di Bologna in collaborazione con Last Minute Market.
L’iniziativa si inserisce nella campagna “Un anno contro lo spreco” promossa da Last minute market, alla quale ha aderito anche il Comune di Bologna con la sottoscrizione di Carta Spreco Zero. “Frigo a spreco zero” è rivolto ai bambini e ai ragazzi di Bologna: agli studenti bolognesi si chiederà di ragionare sullo spreco alimentare partendo da un oggetto simbolo, il frigorifero, elemento domestico e quotidiano e icona del nostro rapporto col cibo. I ragazzi dovranno realizzare un racconto utilizzando qualsiasi linguaggio (racconto testuale, illustrazione, prodotto audio-visivo, fumetto, performance o altro) o ideare un’attività pratica che, a partire da un frigorifero, riesca a spiegare la lotta allo spreco ai loro coetanei o agli adulti per aumentare la diffusione del tema al resto della cittadinanza. La missione che si affida ai docenti di Bologna è quindi quella di trasformare i ragazzi in una moltitudine di testimonial in grado di diffondere consapevolezza all’intera città. Gli elaborati saranno esaminati da una giuria di esperti in grado di valutarne il valore sociale, scientifico, pedagogico e creativo. Ad ogni classe partecipante sarà riconosciuto pubblicamente lo status di “classe a spreco zero”. Le iscrizioni saranno aperte per tutta la Settimana dei rifiuti (dal 16 al 23 novembre), ma ci sarà tempo fino al mese di giugno 2014 per la produzione degli elaborati. Una consulenza permanente sarà garantita alle scuole partecipanti attraverso la Show-Room Energia e Ambiente, il Centro di educazione e informazione ambientale del Comune di Bologna. Linea diretta coi docenti: showroomaldini@comune.bologna.it, telefono 051 4156272.
Ogni anno lo spreco alimentare domestico costa agli italiani 8,7 miliardi di euro: una cifra vertiginosa, che deriva dallo spreco settimanale medio di circa 213 grammi di cibo gettato – perché considerato non più mangiabile
– al costo di 7,06 euro settimanali a famiglia e 2,71 euro procapite. Il dato sullo spreco domestico emiliano romagnolo medio procapite, per settimana, è pari a 2,64 euro, in linea dunque con quello nazionale, come registrato nel Rapporto 2013 sullo spreco domestico di Waste Watcher, l’Osservatorio sugli sprechi di Last Minute Market / Swg che evidenzia anche come nell’Emilia Romagna, più che altrove, l’acquisto di prodotti che poi non piacciono è fonte di generazione di spreco alimentare (10,3% contro 6,2%). Per contro ci sono meno “accumulatori ossessionati” (3.3% vs 8.4%): la paura di non aver abbastanza cibo sembra proprio non essere tipica dell’Emilia Romagna.
I numeri dello spreco in Italia sono numeri da capogiro nascosti dietro la grande distribuzione o, anche, tra le quattro mura delle nostre case. Solo parlando di cibo, infatti nel nostro Paese si getta nella spazzatura il 17% dei prodotti ortofrutticoli comprati, il 15% di pesce, il 28% di pasta e pane, il 29% di uova, il 30% di carne e il 32% di latticini, producendo una perdita per famiglia di quasi 1.700 euro l’anno. Inoltre, sprecare cibo ha un pesante impatto sull’ambiente: significa gettare risorse naturali ed energia, producendo rifiuti che a loro volta, per essere smaltiti, provocheranno un’ulteriore spreco di risorse.