“Non è certo vendendo le azioni di Hera che si può rafforzare il ruolo del nostro territorio nelle strategie e nelle attività della multiutility”. Lo afferma il sindaco di Modena Giorgio Pighi in relazione alla richiesta avanzata dalle associazioni modenesi di Rete Imprese Italia.
“Non voglio soffermarmi – spiega Pighi – sui problemi tecnici e finanziari di una vendita di quel tipo, sul fatto che gli investimenti realizzabili dovrebbero comunque tenere conto del Patto di stabilità che già oggi ci ‘congela’ oltre venti milioni di euro. Faccio riferimento, invece, agli innumerevoli servizi di interesse pubblico che l’azienda svolge e che ben conosciamo, ma soprattutto, scorrendo il bilancio della società, alle ricadute economiche delle attività di Hera per i comuni dell’area di Modena che, per esempio, nel 2012, hanno raggiunto – precisa il sindaco – circa i 149 milioni di euro: 60 milioni ai lavoratori sotto forma di stipendi (e parliamo di un’azienda che garantisce occupazione di qualità, con il 97 per cento di contratti a tempo indeterminato); circa 16 milioni sono stati distribuiti, a titolo di utili, ai soci pubblici e privati residenti nel territorio, risorse che i Comuni utilizzando per la gestione dei servizi; oltre 12 milioni sono stati versati agli enti del territorio come imposte, tasse e canoni e più di 60 milioni di euro sono andati alle aziende fornitrici di Hera operanti nel modenese. Credo si tratti di un contribuito significativo al tessuto economico locale, ancor più importante – sottolinea Pighi – considerando il difficile contesto economico che si trovano a fronteggiare famiglie e imprese”.
In questo scenario, per il sindaco di Modena “è davvero difficile comprendere dove possa essere individuato un conflitto d’interesse tra il Comune e il proprio ruolo in Hera, queste cifre dimostrano, infatti, che l’unico interesse che stiamo perseguendo è proprio la difesa del territorio modenese”. E Pighi ricorda come “a questo scopo sia stata creata, in modo lungimirante, la holding Hsst-Mo a cui gli enti locali hanno conferito le loro azioni di Hera, una holding che, con una modifica dello Statuto fatta un anno fa, oggi può avere tra i soci anche soggetti non pubblici senza venire meno al Patto di sindacato che assicura la maggioranza pubblica del controllo di Hera a garanzia della rilevanza sociale dei servizi erogati e senza, appunto, ridurre il ruolo di Modena nella multiutility. E’ su questa strada, quindi, che dobbiamo lavorare per rafforzare la nostra capacità di incidere sulle scelte dell’azienda – afferma il sindaco – consolidando la sua funzione sociale, mantenendo un presidio territoriale, valorizzando nell’ambito dei suoi investimenti le competenze locali anche per quanto riguarda l’occupazione, operando in rete con tutti i soggetti che possono valorizzare l’esperienza territoriale dell’azienda, accelerando i programmi sul fronte della ricerca, in particolare quella energetica e della gestione dei rifiuti volta al recupero mantenendo particolare attenzione alla sostenibilità ambientale, alle relazioni con i cittadini-utenti, alla qualità dei servizi offerti”.