medico-prescrizioneTempi troppo lunghi di attesa per poter prenotare una visita o un esame. Questo è di gran lunga il principale motivo di lamentela dei bolognesi quando si rivolgono al Sistema Sanitario Nazionale. La pensa così il 67% dei cittadini del capoluogo emiliano, stando all’ultima indagine1 realizzata dall’Osservatorio Sanità2 di UniSalute, la compagnia del gruppo Unipol specializzata in assistenza e assicurazione sanitaria.

Per due bolognesi su tre è questo l’aspetto principale su cui vorrebbero che l’offerta pubblica migliorasse. Un’esigenza manifestata in particolar modo dalle donne (89%).

Cosa altro migliorerebbero i felsinei del servizio pubblico? L’11% indica come principale necessità quella di maggiori posti letto a disposizione, mentre il 10% vorrebbe più strutture all’avanguardia.

Minor tempi d’attesa dunque, ed è proprio sotto questa voce che le strutture mediche private si fanno preferire in particolar modo: più di un bolognese su due infatti (58%) ne apprezza i tempi più rapidi per usufruire di una prestazione. Il 16% degli intervistati segnala invece come principale aspetto in cui il privato vince sul pubblico il fatto di fornire strutture più accoglienti mentre il 12% apprezza gli apparecchi medici maggiormente all’avanguardia.

Cosa piace invece delle strutture pubbliche? Il 50% apprezza in particolare il fatto che l’offerta pubblica garantisca a tutti il diritto alla salute, visto come diritto fondamentale dell’uomo.

Il fatto che le prestazioni siano erogate gratuitamente o a prezzi contenuti trova i favori del 22% dei rispondenti, aspetto che acquista ancor più rilevanza in un contesto di crisi economica. Il 12% considera il personale medico operante nelle strutture pubbliche più qualificato mentre il 9% apprezza la presenza capillare sul territorio e la sicurezza quindi, di poter trovare strutture in grado di prestare assistenza medica qualificata ovunque ci si trovi.

Al di là di pregi e difetti del sistema pubblico e dell’offerta privata, la sanità nei prossimi anni sarà inevitabilmente sempre più sostenuta da forme di assistenza integrative che rappresenteranno un reale sostegno al reddito delle famiglie e contribuiranno alla sostenibilità del sistema nel suo complesso.

1 Indagine CAWI condotta dall’istituto di ricerca Nextplora ad inizio febbraio 2013 su di un campione rappresentativo della popolazione italiana per quote d’età (over 30), sesso ed area geografica.

2 L’Osservatorio Sanità di UniSalute, avviato nel 2002 con l’obiettivo di monitorare il mondo della sanità integrativa, si occupa oggi anche della percezione degli italiani su temi quali prevenzione, fiducia, competenza, conoscenza dei servizi sanitari pubblici e privati, oltre che sul ruolo del welfare sanitario in azienda.

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UniSalute è la prima assicurazione sanitaria in Italia per numero di clienti gestiti. Si occupa esclusivamente di assicurazione per la salute in modo unico ed innovativo attraverso il lavoro di 560 persone, tra cui 45 medici presenti in azienda e un network qualificato di strutture sanitarie convenzionate direttamente presso le quali gli assicurati possono usufruire di prestazioni sanitarie di qualità con ridotti tempi di attesa e con il pagamento della prestazione da parte della Società.

Ogni cliente UniSalute ha dietro di sé la forza di 4,3 milioni di assicurati e di una “centrale di acquisto” che garantisce un controllo qualificato e costante della qualità: 9 clienti su 10 consigliano la struttura in cui hanno effettuato le cure. La rete di strutture sanitarie convenzionate è diffusa capillarmente su tutto il territorio nazionale e comprende ospedali, case di cura, poliambulatori, centri diagnostici e fisioterapici, studi odontoiatrici e di psicoterapia.

Fondata dal Gruppo Unipol nel 1995, UniSalute ha il primato nazionale nella gestione dei Fondi Nazionali di categoria, delle Casse Professionali e delle Casse aziendali.