Come si vive e come si lavora nelle attività della conoscenza? Chi sono, che contratti hanno (o quali imprese aprono) e a cosa aspirano i “lavoratori cognitivi” ormai presenti in tutti i settori ma difficilmente incasellabili? Parliamo del ricercatore a contratto, dell’addetto stampa a partita Iva o della giornalista free lance, dell’ingegnere, del disegnatore o creativo, dell’informatico, della docente precaria e via elencando, che lavorino in proprio o come dipendenti. Per dare una risposta, gli Ires Emilia-Romagna, Toscana e Veneto hanno lanciato la ricerca “Elaborazione. Esplorazione tra i lavori cognitivi in Italia”, condotta attraverso un questionario online rivolto a quelle migliaia di soggetti che popolano la galassia del lavoro cognitivo, per farli parlare direttamente. Il questionario è raggiungibile dal sito www.elaborazione.org.
I primi risultati dell’indagine – che ha già realizzato più di 100 interviste in profondità e andrà avanti fino alla fine dell’anno – saranno presentati e discussi in una iniziativa pubblica giovedì 7 novembre, a partire dalle ore 10, presso il salone Di Vittorio della Camera del Lavoro di Bologna (Via Marconi 67/2, terzo piano). L’incontro prevede la relazione introduttiva di Federico Chicchi, Università di Bologna, a nome dei coordinatori scientifici della ricerca, e gli interventi dei docenti Vando Borghi Università di Bologna e Pippo Russo Università di Firenze, del presidente dell’Associazione Bruno Trentin – Isf – Ires Fulvio Fammoni e del giornalista e professore Carlo Formenti, Università del Salento.