“Le accuse infondate e per molti aspetti contraddittorie che mi sono state rivolte dal sedicente comitato per la liberazione da Gigetto, si commenterebbero da sole e non meriterebbero risposte di merito. Se intendo replicare è solo nell’interesse dei cittadini e degli utenti che meritano rispetto, informazione corretta sul dibattito in corso riguardante la ferrovia, sulla posizione dell’Amministrazione comunale di Sassuolo e, più in generale, sul futuro della linea.
Se chi mi attacca a mezzo stampa, si fosse prima fatto un giro sul treno, avesse letto e si fosse informato rispetto al dibattito in corso fuori e dentro alle istituzioni riguardo alla linea, almeno avrebbe evitato di contraddirsi, parlando di investimenti, e di offendere vergognosamente, parlando degli utenti come ‘solo extracomunitari’, i circa 2500 passeggeri, soprattutto abbonati e pendolari che, come conferma la Regione, utilizzano giornalmente il treno e che, come dimostrato in questi giorni dagli utenti stessi che non possono convalidare il titolo di viaggio per il mancato adeguamento delle macchinette obliteratrici, sarebbero in realtà molti di più.
Io accetto critiche e chiedo il confronto, solo se si dimostra di parlare con cognizione di causa e nel reale interesse dei cittadini. Il resto è solo demagogia spicciola che non serve a nessuno.
Invece di contestarmi ed accusarmi a vuoto, senza cifre alla mano, per gli eventuali futuri investimenti, di cui non ho mai parlato, per l’ammodernamento ed il rilancio della linea, questi nemici a priori del treno non si preoccupano del fatto che con lo smantellamento verrebbero dall’oggi al domani gettati al macero gli otre 50 milioni di euro spesi da Stato e Regione negli ultimi 15 anni per migliorare la linea e le sue stazioni?
Perché questi signori non si confrontano sul fatto che i milioni di euro già spesi sarebbero realmente investiti, e non gettati come nel caso dello smantellamento, se si ragionasse sull’ipotesi di un collegamento veloce nella logica di metro-tranvia o metropolitana di superficie? Perché preferiscono la vuota demagogia rispetto al confronto di merito sul fatto che il mantenimento del percorso dedicato, in una logica di metro-tranvia, e non più di treno regionale, porterebbe anche al superamento dei problemi, che è interesse di tutti e non solo del comitato risolvere, relativi ai passaggi a livello e gli attraversamenti urbani?
Perché questi signori non si confrontano sul fallimento dimostrato, anche per l’enorme impatto ambientale, dai bus sostitutivi, che impiegano il tempo doppio del treno in strade trafficate, a percorrere la stessa linea? Perché, anziché liquidare l’utenza del treno con toni sprezzanti, questi signori non si sono fatti un giretto su Gigetto per vedere quante persone lo utilizzano per recarsi a scuola, al lavoro, per raggiungere con il mezzo pubblico comunque oggi più veloce a disposizione da Sassuolo, gli ospedali di Baggiovara il Policlinico o, da Modena, l’ospedale di Sassuolo o le terme della Salvarola?
Lo ribadisco. Io sono la prima a dire che le linee che non funzionano vanno eliminate ma sono anche la prima a sostenere ed a battermi affinché, prima di giudicare e condannare a morte, siano spiegate le cause del non funzionamento e si pongano le condizioni affinché il servizio sia erogato pienamente e con il rispetto degli standard di qualità minimi, sia per quanto riguarda l’infrastruttura sia per quanto riguarda l’attenzione all’utenza. Condizioni che purtroppo sulla Sassuolo Modena negli ultimi anni, nonostante le proteste, spesso non sono state garantite.
Per questo diciamo si al mantenimento della linea ma solo in un ottica di rilancio della struttura e del servizio, che ottimizzi, anziché gettare al vento, gli investimenti pubblici fatti fino ad ora. E’ ovvio che fino a che non ci sarà una proposta concreta, fondata e fattibile di rilancio ci batteremo affinché gli standard qualitativi di servizio sia a bordo dei treni che nelle stazioni della linea esistente, siano sempre e pienamente garantiti e migliorati.
E’ necessario insistere per risolvere i problemi attuali ma con una prospettiva di rilancio futuro e di nuove e più moderne soluzioni sul percorso dedicato esistente, ma ripensato in una ottica di metropolitana di superficie, una soluzione non a caso sempre più diffusa nelle aree urbane più avanzate d’Europa e che, ex novo, sta prendendo forma anche nella nostra Regione, con la metropolitana di costa.
Questo è l’indirizzo sul quale vorremmo muoverci sul fronte istituzionale e sul quale chiediamo un confronto aperto e di merito a tutte le forze che vogliono realmente contribuire al confronto, comitato di Formigine compreso. Il resto non è altro che demagogia capace solo di togliere spazio ad un dibattito serio e concreto che vogliamo portare avanti, non certo nell’interesse di singoli campanili o fazioni ma dell’intero territorio provinciale”.